Mourinho: «Domani piano B in difesa. Giocano Zaniolo e Rui Patricio. L'Helsinki? Il calcio scandinavo sta crescendo»

Il tecnico alla vigilia della gara di Europa League: «Non sarà una partita facile, sono organizzati e giocano bene»

Mourinho: «Domani piano B in difesa. Giocano Zaniolo e Rui Patricio. L'Helsinki? Il calcio scandinavo sta crescendo»
di Stefano Carina
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 16:20 - Ultimo aggiornamento: 17:12

ROMA - Non fa sconti. E poco importa che domani l'avversario sia il non irresistibile Helsinki. José Mourinho chiede la massima concentrazione, soprattutto dopo il ko imprevisto in Bulgaria che obbliga i giallorossi a vincere per tornare in corsa nel girone di Europa League. Nel farlo, il tecnico portoghese si coccola sia Zaniolo che Pellegrini, confermando il Capitano come rigorista anche nel match contro i finlandesi. E' lecito attendersi del turnover in difesa dove Mou ha confermato che uno dei centrali riposerà ma non in porta: confermato Rui Patricio. Novità invece in mediana: debutta dal primo minuto il guineano Camara.

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Dopo Empoli, lei ha preso come punto di riferimento la gara estiva contro il Tottenham. Forse perché aveva giocato l'undici che lei considera titolare oppure perché aveva visto qulcosa di diverso nell'atteggiamento della squadra?

«La considero differente, perché il Tottenham è la squadra più forte che abbiamo sinora affrontato.

E' chiaro che era un'amichevole ma abbiamo giocato contro una squadra fortissima ma non abbiamo rischiato nulla, abbiamo difeso benissimo. Abbiamo avuto sempre il controllo della gara per 90' e un atteggiamento corretto. Poi nelle gare successive non l'ho più visto per per l'intera durata del match».

L'ha sorpresa qualcosa dell'Helsinki nella preparazione del match?

«Mi ha colpito l'attenzione dell'allenatore. Perché quando la squadra gioca con una sua identità è bravo l'allenatore. Mi piace come squadra, sono organizzati, giocano anche bene. Il risultato contro il Betis è falso, poteva essere completamente diverso. Ed è la conferma di come sta crescendo il calcio scandinavo. La fisicità l'hanno sempre avuta, ora sono migliorati anche nella tattica e nella qualità. La gente legge Helsinki e pensa sia una gara facile, non lo sarà per nulla».

Lunedì sera ha definito Zaniolo un esempio, è pronto per giocare?

«Gioca, è stato un infortunato senza tranquillità. Voleva tornare il più presto possibile, ha lavorato tanto, voleva mettersi a disposizione, voleva anche rischiare perché già dava la disponibilità quando non era pronto. Non so se ha 90 minuti, ma sono sicuro che giocherà ad alto livello, sta bene di testa e domani torna».

Il ritorno di Zaniolo, farà retrocedere Pellegrini in mediana. Secondo lei Lorenzo perde qualcosa?

«Lo scorso anno parlai di tre Pellegrini e che tutti sarebbero stati titolari con me. Lo dissi perché può fare tre ruoli diversi e li fa. E' un giocatore top ed è importante in tutte le posizioni. E' un peccato che è solo uno, perché a me piacerebbe averne tre. Lorenzo come capitano sa che deve stare a disposizione della squadra. Lui ha un'importanza fondamentale in questa squadra, non importa dove giochi».

Possibile turnover per i tre centrali o ha in mente un piano B?

«Piano B, dei tre ne giocano due. Tocca a voi capire chi».

A che punto è la condizione di Camara, può giocare 90 minuti?

«E' arrivato che non giocava da un mese. Aveva qualche difficoltà, ora sta migliorando anche dal punto di vista tattico e inizia a capire quello che gli chiediamo. Domani giocherà ma non ha i 90 minuti nelle gambe».

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Come procede la crescita di Bove, riuscirà a ripercorrere la crescita di Zalewski? Svilar domani gioca?

«Gioca Rui, non mi piace che un giocatore possa fare solo una competizione. Giocherà di nuovo ma non significa che le dovrà fare tutte lui. Bove? Ricordo che quando è arrivato giocava con la Primavera, è una persona intelligente, ogni opportunità che arriva la sa cogliere. Che giochi un minuto, cinque o dieci. Non so se farà come Zalewski che è arrivato ad un punto altissimo, ma sta crescendo».

Chi sceglie il rigorista?

«Noi decidiamo prima della partita chi è la prima, la seconda e la terza opzione. Poi il primo deve sentire se ha fiducia o no. Però per me ogni gara c'è il primo, il secondo e il terzo. A Empoli era Lorenzo e domani sarà sempre... Lorenzo».

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