«Ci ho messo la faccia e ho fatto brutte figure per colpa di altri – spiega l’ex numero uno del Colleferro -. Il Comune non ci ha dato la possibilità di lavorare e per questo ho deciso di uscire anche dal cda in modo tale da portare avanti le mie battaglie legali nei confronti dell’amministrazione comunale. A oggi non c’è ancora un bando scritto per la gestione degli impianti sportivi cittadini e nessuno ha risposto alle nostre sollecitazioni: per questo al momento non è garantita l’iscrizione della prima squadra al campionato di Eccellenza, anche perché la compagine societaria è rimasta la medesima e non ci sono stati nuovi ingressi che magari possano aiutarci. Il nostro gruppo societario porta avanti da quattro anni l’attività del settore giovanile e nella scorsa stagione si è tuffato nell’avventura della prima squadra perché aveva avuto delle garanzie che sono state disattese. E così certamente non si può andare avanti».
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