Il City senza pietà sull'Arsenal: vince 6-3
il Real Madrid si ferma a Pamplona

Il City senza pietà sull'Arsenal: vince 6-3 il Real Madrid si ferma a Pamplona
di Benedetto Saccà
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Sabato 14 Dicembre 2013, 19:44 - Ultimo aggiornamento: 21:53
Una batosta dagli esiti imprevedibili. L’Arsenal ha perso male contro il Manchester City all’Etihad, subendo addirittura sei gol (6-3) in 96 minuti di palpiti. Impensabile, Del resto, i Gunners avevano incassato appena 11 reti nelle prime 15 giornate, ed erano reduci da tre successi e un pareggio. Nulla. All’opposto la squadra di Wenger è scesa completamente sotto il rigo su ogni piano: ha conservato il comando della Premier, è vero, ma ha consentito agli inseguitori di avvicinarsi pericolosamente. Il City, ad esempio, adesso è terzo con un ritardo di tre lunghezze: d’altronde la formazione di Pellegrini ha offerto una prova formidabile al cospetto dei londinesi, specie sotto l’aspetto tattico. Agüero, Walcott e Negredo hanno colorato il primo tempo, mentre Fernandinho, ancora Walcott, Silva, Fernandinho, e due, Mertesacker e Yaya Touré hanno infiammato la ripresa. Uno spettacolo. I Gunners hanno troppo rinunciato, hanno abbassato il baricentro e, di riflesso, non hanno mai imboccato la strada della profondità. Wilshere, poi, ha pure mostrato il dito medio ai supporter rivali, giusto per non farsi mancare nulla. Rapidità, precisione, tranquillità, classe e potenza. Ecco, al contrario, la ricetta del City, da applausi.



Mourinho ha potuto ben festeggiare, si può immaginare. D’altra parte il Chelsea ha steso (2-1) il Crystal Palace grazie ai gol di Torres e di Ramires, ed è planato a sole due lunghezze dalla vetta. La rete di Chamakh, fra l’altro un ex dell’Arsenal, non ha inciso, anche se il risultato è rimasto in bilico fino al 96’. Domani, domenica, il Liverpool potrà agganciare i Blues a quota 33 punti, ma dovrà battere il Tottenham, settimo, un ostacolo comunque temibile. Il Manchester Utd campione, ormai nono, visiterà invece il campo dell’Aston Villa.



Quanto alla Germania, il Bayern Monaco capolista ha piegato (3-1) naturalmente l’Amburgo, ha raccolto il 41esimo risultato utile consecutivo nella Bundesliga, un record, è chiaro, e si è laureato campione d’inverno con una giornata di anticipo. Una cavalcata trionfale, certo. Mandzukic ha sbloccato, Götze ha raddoppiato, quindi Lasogga ha dimezzato lo svantaggio, infine Shaqiri ha archiviato la pratica. Tutto facile, nonostante l’assenza di Robben. I bavaresi di Guardiola ora potranno concentrarsi sul Mondiale per club: nella semifinale di martedì sfideranno il Guangzhou di Lippi, capace di liquidare (2-0) l’Al Ahly. Viceversa il Borussia Dortmund ha faticato molto con l’Hoffenheim, ed è riuscito a strappare solo un pareggio (2-2), peraltro in rimonta: Aubameyang e Piszczek hanno replicato a Schipplock e Volland. E il Borussia, terzo, è dunque scivolato a 12 punti dal vertice. Il Bayer Leverkusen, secondo a meno sette dal Bayern, riceverà domani l’Eintracht Francoforte.



Sul versante spagnolo, il Real Madrid si è fermato (2-2) a Pamplona dopo aver collezionato cinque vittorie di fila. Per la verità, la squadra di Ancelotti ha dovuto proprio risalire la via contro l’Osasuna, dato che ha incassato la doppietta di Riera in 40’, e ha potuto allestire la rimonta solo sfruttando i gol di Isco e di Pepe. Sergio Ramos ancora espulso, Cristiano Ronaldo fiacco, Bale impalpabile. Il Madrid ha mantenuto il terzo posto con 38 punti, ma il Barcellona ha sconfitto (2-1) il Villarreal volando così a a quota 43. Neymar ha sopperito all’assenza di Messi con una doppietta, cinque reti in tre giorni, restituendo un filo di serenità al Camp Nou, piuttosto intimorito per il momentaneo pari di Musacchio. L’Atletico Madrid di Simeone domani sera potrà raggiungere i blaugrana in testa, e ripartire di slancio, tentando un accenno di fuga: l’avversario sarà il Valencia.



Ecco la Francia, infine. Motta, Ibrahimovic e Cavani hanno permesso al Psg di stendere (3-1) il Rennes, comunque a segno con Alessandrini, e di confermarsi capolista della Ligue 1. Il Monaco di Ranieri ha però difeso il secondo posto, e ha vinto (2-0) a Guingamp grazie ai centri di Kurzawa e di Martial, un talento, classe ‘95, pur non potendo disporre di Falcao. Due squadre in due punti, l’emozione monta.
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