Giorgione sorride, è alla destra di Roberto Mancini, durante l’incontro con i media. È il giorno prima della grande sfida di Monaco di Baviera: quarto di finale di Euro 2020 contro il Belgio. Giorgione sorride perché adesso sta bene; sorride perché è in condizione di riprendersi il posto, che ha perso nella sfida contro il Galles per colpa di un noioso infortunio. E sorride perché Mancini sa che è proprio lui l’uomo adatto a stringersi attorno a quel gigante di Romelu Lukaku. Che conosce bene per le grandi sfide, «che spesso finiscono a lividi» ha raccontato una volta scherzando dopo l’ennesimo Juve-Inter vissuti in questi mesi. Ma uno che è stato male fino a qualche giorno fa non può dire il fatidico «ci sarò». Pretattica, anche. Ma un minimo di dubbio lasciamocelo e se lo vuole lasciare anche il ct, che vorrà testarlo anche questa mattina. Sei pronto, Giorgio? Sì, ci sono. Non sei pronto? Gioca Acerbi. Questo è, questi i due scenari.
CI VUOLE IL FISICO
Per fermare il colosso belga, ci vuole il fisico, l’esperienza, il coraggio e la fantasia, citiamoci un po’ addosso. E l’aiuto di Bonucci, il compagnone che nel 2016 gli ha dato una grossa mano per fermare Lukaku. Anzi se la sono data a vicenda, perché Leo, nella sera di Lione, trovò anche il tempo per un grande assist per Giaccherini, mentre Giorgio imbavagliava il centravanti. La coppia si ripropone, per un obiettivo vero, ultimo: un quarto di finale, da dentro o fuori, nel 2016 era l’incipit dell’Europeo in Francia. Stasera ogni errore è un gol, vale per tutti. Che poi il Belgio non ha mica solo Lukaku, sarebbe bello. No, c’è Mertens, Carrasco, Hazard jr, quasi no quello senior, fose sì De Bruyne. Non a caso si è al primo posto nel ranking. Gli azzurri non sono da meno, specie in alcuni elementi. Non a caso, e riguarda Chiellini, si sono giocate 109 partite in Nazionale, non a caso il suo collega Bonucci ne ha contate 106. Siamo lì, insomma. Capitano e vice. Ci sono le condizioni per vincere la sfida, almeno quella individuale. Chiellini sorride, è abituato. «Ho recuperato dall’infortunio, sto bene, ma Mancini ha tutti a disposizione e deciderà. Tutti saremo pronti a fermare Lukaku, senza snaturare il nostro gioco».
IL SAPORE ANTICO
Insomma, non ci sarà una marcatura dedicata, come fu per gli ormai leggendari duelli tra Gentile e Maradona e Zico.