Se questa riforma del calcio europeo andasse in porto, ha aggiunto de Siervo. «le grandi squadre saccheggerebbero i vivai delle piccole, non avremmo possibilità di vedere i talenti per più di uno o due anni nelle squadre nazionali». L'ad della Lega di Serie A paventa che la riforma pensata per la Champions «non consente in nessun modo di vedere un futuro sereno per il destino dei grandi campionati europei. Non solo per un problema di ricavi, ma soprattutto perchè destina all'irrilevanza i nostri campionati. La gran parte delle partite non avrebbe alcun significato sportivo.
Il nostro campionato diventerebbe poco più rilevante di una coppa nazionale. Io spero che ciò che ci è stato raccontato da Ceferin e Agnelli, questa idea, possa essere emendata. Se così non fosse, farebbe solo male al calcio». De Siervo ha definito la nuova formula delle coppe «la nascita di fatto della serie A, la serie B e la serie C europea: si abbandona il criterio centrale dei campionati nazionali per individuare queste tre serie che servono non soltanto ai club supericchi, ma anche a coinvolgere le federazioni più piccole, che sono quelle che votano in Uefa. Sarebbe in danno - ha concluso De Siervo - del fascino del nostro calcio, la sua imprevedibilità» Poi c'è il tema sociale: «nessuno sembra chiedersi cosa succede in un paese nel momento in cui il campionato diventa irrilevante», in quanto «può essere generato un trauma complessivo». Tornando sull'ipotesi di uno sicopero del calcio, de Siervo ha detto che «le diplomazie stanno cercando di trovare un fronte di incontri per non arrivare a una contrapposizione. Il presidente della lega francese ha minacciato di non dare la licenza al Psg se si va avanti in questo progetto»
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