Poteva essere la notte dei sogni, resterà, verosimilmente, quella dei rimpianti. Ma con l’augurio che, se eliminazione alla fine sarà, sia solo un arrivederci al prossimo anno. Il risultato dell’andata, quel sonoro 4-1 dell’Olimpico, non lascia granché aperte le porte della speranza. Davanti c’è il Bayern Moncao, la squadra campione in carica, i più forti del mondo. E lì, all’Allianz Arena, una debuttante non ha mai vinto. Ma nonostante le statistiche e la forza dell’avversario, la Lazio e Inzaghi ci tengono comunque a fare bella figura e, perché no, provare a mettere i tedeschi un po’ in difficoltà. Quindi, su la testa e l’orgoglio. Giocare liberi da pressioni, con attenzione e che tutti siano all’altezza della situazione. E soprattutto della Champions. E’ questo, bene o male, il leitmotiv di questi giorni dell’allenatore alla sua squadra. Un messaggio forte e chiaro, quanto le scelte, piuttosto sorprendenti in attacco. Già, perché gioca Muriqi, con Correa al suo fianco, anche se l’argentino è in ballottaggio con Caicedo. La novità è Immobile in panchina. Salta così il duello con Lewandoski, almeno dall’inizio. Decisioni coraggiose e inaspettate, ma, forse avvertendo qualche piccolo scricchiolio interno e pensando soprattutto alla partita di campionato con l’Udinese, probabilmente giuste. “Vogliamo fare una grande prestazione, credo che i ragazzi daranno tutto. Abbiamo fatto una gran cammino in questa competizione e dobbiamo goderci la serata”, la presentazione del tecnico laziale.
CIRO RIPOSA
Lazio, a Monaco c'è in palio l'orgoglio

di Daniele Magliocchetti
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Mercoledì 17 Marzo 2021, 07:30
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