Cassano lascia il calcio: «Adesso comincia il secondo tempo della mia vita»

Cassano lascia il calcio: «Adesso comincia il secondo tempo della mia vita»
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Sabato 13 Ottobre 2018, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 14:13

Stavolta è vero. Antonio Cassano lascia il calcio. Si ritira, «stavolta è finita per davvero». Lo scrive lo stesso Fantantonio in una lettera aperta diffusa via twitter dal giornalista suo amico Pierluigi Pardo. Cassano ringrazia il presidente dell'Entella Gozzi e i ragazzi «per l'occasione che mi hanno concesso. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita, sono curioso e carico di dimostrare prima di tutto a me stesso che psso fare cose belle anche senza l'aiuto dei piedi».
 



Ecco il suo messaggio. «Cari amici. È arrivato il giorno, quello in cui decidi che è finita per davvero. Ringrazio il presidente Gozzi e i ragazzi dell'Entella per l'occasione che mi hanno concesso. Gli auguro tutto il meglio. In questi giorni di allenamento però ho capito che non ho più la testa per allenarmi con continuità».
 
 


Antonio Cassano annuncia così il suo addio al calcio a 36 anni. In questa settimana si è allenato con il club ligure per provare a tornare dopo un paio d'anni di inattività. «Per giocare a pallone servono passione e talento ma soprattutto ci vuole determinazione e io in questo momento ho altre priorità - aggiunge il 36enne barese in una lettera pubblicata sul profilo Twitter del giornalista Pierluigi Pardo - Voglio ringraziare tutti i compagni di squadra di questi anni, gli avversari, gli allenatori e i dirigenti (sì, certo, anche quelli con cui qualche volta ho litigato). Ma soprattutto voglio salutare i tifosi, quelli dalla mia parte e anche gli avversari, perché senza di loro il calcio non esisterebbe».

«Il pallone mi ha dato tantissimo. Mi ha fatto conoscere persone magnifiche, grandi campioni e gente comune. Mi ha tolto dalla strada, mi ha regalato una famiglia meravigliosa e soprattutto mi ha fatto divertire da matti. Ancora oggi quando mi capita di vedere una qualsiasi partita resto ipnotizzato. È il gioco più bello che c'è. Sì, lo so, con un altro carattere avrei potuto vincere di più e giocare meglio, ma credetemi, ho vissuto comunque emozioni incredibili e oggi ho accanto a me le uniche cose che contano davvero. La mia famiglia, gli amici e zero rimpianti. Adesso comincia il secondo tempo della mia vita, sono curioso e carico di dimostrare prima di tutto a me stesso che posso fare cose belle anche senza l'aiuto dei miei piedi. Grazie a tutti di cuore», conclude Cassano.

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