Casertana, positivi al Covid due calciatori scesi in campo con la febbre ieri contro la Viterbese

Foto: Gianfranco Carozza Casertana viterbese
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Lunedì 21 Dicembre 2020, 10:57 - Ultimo aggiornamento: 13:24

Due calciatori della Casertana, scesi in campo ieri contro la Viterbese nonostante fossero febbricitanti, sono risultati positivi al test del Covid. La partita del campionato di Serie C è iniziata con 45' di ritardo perché l'Asl locale ha effettuato tre tamponi ai giocatori di casa con la febbre. Questi ultimi sono scesi in campo senza avere gli esiti, insieme agli altri sei giocatori disponibili del tecnico Guidi. 

A comunicare l'accertata positività al Covid dei due calciatori scesi in campo ieri per Casertana-Viterbese è stato il presidente della società campana Giuseppe D'Agostino: «Due dei tre calciatori rossoblù sottoposti ad urgente tampone dall'Asl di Caserta nell'immediato pre-partita del match con la Viterbese a causa dell'evidente stato febbrile, sono risultati positivi al Covid-19. Una notizia che non fa altro che aumentare amarezza e sgomento per la gestione non condivisibile, da parte degli organi preposti, dell'emergenza vissuta dal nostro club nell'ultima settimana. In campo con due calciatori positivi, nonostante la Casertana FC avesse chiesto almeno il posticipo dell'orario di inizio della gara in attesa di conoscere l'esito dei tamponi. La partita di ieri - conclude il patron della Casertana - ha rappresentato e rappresenta un pericolo per i calciatori in questione, i propri compagni di squadra e gli stessi avversari.

Restiamo increduli di fronte a ciò, con la speranza che ora altri abbiano il buongusto di non spendere più parole inutili».

La Casertana ha infatti giocato la partita in nove contro undici visti i 15 calciatori già trovati positivi al Covid, a cui si erano aggiunti i due squalificati e i cinque infortunati. La Lega Pro però non ha decretato il rinvio del match perché «la società, all'esito dei test effettuati, risulta avere un totale di 16 giocatori negativi al virus Sars-CoV-2 facenti parte della rosa della prima squadra». In più, avendo già chiesto il rinvio con il Bisceglie, la Casertana è dovuta scendere il campo contro la sua volontà, perdendo 3-0. 

«Una vergogna», è stato il commento del sindaco di Caserta Carlo Marino. «È inutile - ha scritto sulla sua pagina Facebook - effettuare provvedimenti quali i Dpcm Nazionali, le ordinanze regionali o comunali, se poi ci sono funzionari o dirigenti di enti pubblici o in questo caso anche della Lega Pro che non si assumano le loro responsabilità. Ci sta che una partita si vinca o si perda. Ci sta la poca sportività della squadra che si augura di trarre vantaggio da una difficoltà dell'avversario. Ma il diritto alla salute è prevalente su tutto. Nel mio ruolo se ci saranno persone che, per questa inopportuna partita, soffriranno o rischieranno la vita, provvederò a trasmettere il tutto alle autorità giudiziarie competenti. Non permetto a nessuno nella nostra città di mettere da parte la salute pubblica a favore di inopportune scelte che nascondono solo interessi, anche se legittimi, o mancanza di assunzioni di responsabilità». 

«La Lega Pro ha recepito il regolamento Uefa, che prevede che si gioca se il club abbia almeno 13 calciatori in rosa, compreso un portiere, non colpiti da Covid-19; in tale conteggio devono essere considerati squalificati e infortunati. Questa regola nel corso della stagione è già stata già applicata in varie occasioni, vedi Palermo e Catania dello scorso 9 novembre». Così il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sul caso di Casertana-Viterbese. 

«Vi sono stati nel corso della stagione delle situazioni in cui le autorità sanitarie hanno comunicato la presenza di un cluster e in quei casi la Lega è andata oltre il regolamento ed ha proceduto immediatamente al rinvio delle gare - ha aggiunto Ghirelli -. Procedura che Lega avrebbe naturalmente posto in essere anche ieri in presenza di un rischio evidenziato dalle autorità sanitarie. La decisione di giocare presa dal calcio implica che ci sia la massima sicurezza della salute, ma non il rischio zero».

«Oggi mi accorgo che le critiche di aver applicato il regolamento arrivano anche dalla cosiddetta area "negazionista" - afferma Ghirelli -. Paradossalmente, arrivano da lì i toni più aspri e senza possibilità di discussione. Qualcuno ha scritto che ci sarebbe stato un silenzio assordante della Lega. Silenzio è vero, lavoro tanto, per ragionare con i due club, intessere rapporti con le autorità competenti, provare a vedere se si potesse andare oltre il regolamento, con il consenso di tutti i protagonisti. Solo al momento in cui le squadre sono scese in campo ed ogni possibilità si era consumata, la Lega Pro era obbligata a dare la versione su come si fossero svolti i fatti relativi a Casertana-Viterbese».

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