Casal Barriera, saluta Alessandrelli

Michele Alessandrelli
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Martedì 25 Giugno 2019, 21:45 - Ultimo aggiornamento: 21:16

Dopo tre stagioni il centrocampista Michele Alessandrelli saluta il Casal Barriera. Questa la bella lettera di saluto alla società gialloverde del classe '97

"Fosse prettamente per una questione calcistica non mi permetterei di occupare questo spazio per parlare personalmente. Ma non è solo di calcio che si parla. Quindi sfrutto il momento dei ringraziamenti, la nota meno amara della fine non voluta di un percorso, per poter riportare le sensazioni che si provano a Via del Casale Rocchi, avendo avuto il privilegio di viverle da dentro. Credo sia il modo più giusto per sdebitarmi. Grazie a chi ha reso possibile l'esistenza di una realtà profondamente genuina e così diversa da tutte le altre. In primis, grazie ai Warriors. Spesso si parla dei giocatori, delle tattiche, dei tridenti strapagati e ci si dimentica di chi difende ostinatamente il Calcio vero tutte le domeniche. Senza pretendere il risultato in cambio. Sotto la pioggia, anche a 100km da casa, alle 11 di mattina. In queste categorie militano, oltre ad ex professionisti, anche tanti studenti (come me) e tante persone che dedicano la propria vita ad ambiti diversi da quello calcistico. E per queste persone un tifo così presente e caloroso rappresenta a pieno titolo un sogno ad occhi aperti.

I Warriors meritano palcoscenici di spessore. Grazie ai miei compagni. Ai miei fratelli che hanno reso calde le docce e gonfi i palloni che non lo erano. Con la sola forza dello spogliatoio ci siamo tolti soddisfazioni uniche e abbiamo dimostrato che per vincere non servono i rimborsi, i kit della Nike o il campo ultima generazione. A noi, per vincere, è bastata la passione. Il Casale è un vento alternativo che non si omologa e vive sulle spalle di valori sani e "primitivi". E proprio per questo rappresenta una speranza concreta per chi, come me, e chi ha avuto il piacere e la voglia giusta per farne parte, crede che questi valori non vadano oltrepassati o mortificati, ma portati avanti fieramente tutti i giorni con pazienza e dedizione. Anche se a qualcuno piacerà sostenere che non siano producenti. Non è un capitolo, ma un libro che si chiude e trattiene tutte le emozioni più belle che mi sono state regalate, con la speranza di poterlo riaprire un domani e con l'augurio che il Casale che ho conosciuto, fra tanti cambiamenti e tante forzature, resista e non perda mai la propria identità."

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