Juve, Inter e Milan: vertice sui diritti tv. Sulla serie A torna a soffiare il "vento del Nord"

Gazidis, Zhang e Agnelli
di Gianfranco Teotino
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Martedì 29 Settembre 2020, 09:30
Verrebbe voglia di dire, come una volta, che sulla Serie A sta ricominciando a soffiare il vento del Nord, non fosse che da ormai nove anni imperversano soltanto le correnti provenienti da Nord-Ovest, il ciclone Juventus, nel senso non di tempesta, ma di grande ciclo di successi. La notizia è che proprio la Juventus, nella persona del presidente patron Andrea Agnelli e l’Inter, rappresentata dal giovane Zhang, anche lui presidente e patron, si sono presentate ieri mattina a casa Milan, ricevuti dall’Ad Gazidis, per discutere di politica sportiva, in particolare dell’ingresso dei fondi d’investimento nella Lega calcio e della prossima vendita dei diritti tv. In pratica, per decidere il futuro del pallone.
AMARCORD
Rispetto al passato, le novità sono che l’incontro non è stato tenuto segreto, anche se non se ne conoscono le conclusioni, e che si è svolto in una sede sociale e non in un luogo riparato, in uno di quei Palazzi del potere, dove si determinavano le grandi scelte alla fine del secolo scorso. Indimenticabili le crociate di Ferlaino e Viola prima, di Sensi poi. Durante gli Anni Novanta la Juventus dei nuovi Agnelli (Umberto, con i fidati Giraudo e Moggi) e il Milan di Berlusconi avevano operato il delitto perfetto, costituendo un duopolio di fatto, appoggiato dall’allora debole Moratti. Il collante era Tele+, la prima televisione a pagamento, di proprietà del Cavaliere, motore economico di tutto il movimento. Erano tempi d’oro: i migliori giocatori del mondo accorrevano in Serie A e le squadre italiane facevano razzia di Coppe europee. Ma in casa vincevano sempre gli stessi e sempre gli stessi si spartivano le fette più grandi della torta. Le battaglie di Sensi, e poi anche Cragnotti e Tanzi, portarono alla riforma dei diritti tv che divennero soggettivi: ciascuno poteva vendersi i suoi. Venne fatta nascere Stream, Tv concorrente di Tele+, che si garantì proprio le partite di Roma, Lazio, Fiorentina e Parma, le quattro sorelle minori che si sedettero così al tavolo con Milan, Juventus e Inter. Addirittura in una delle solite riunioni clandestine, quella volta a villa Carraro, allora presidente di Lega, venne deciso di nominare due designatori arbitrali: Bergamo e Pairetto, uno a tutela delle grandi squadre del Nord, l’altro a tutela di quelle del Centro-Sud. Una scelta che avrebbe portato a Calciopoli. 
SCENARIO MUTATO
Oggi la geografia del potere è mutata. Le distanze economiche si sono ulteriormente allargate e gli intrecci politici modificati. Da tempo Roma e Juventus flirtano, mentre la Lazio di Lotito è più vicina al Napoli nel tentativo di arginare, rieccolo, lo strapotere del Nord. Con l’incontro di ieri, Juventus, Inter e Milan sembra abbiano deciso un cambio di passo. Se è solo per fare entrare i denari dei fondi d’investimento, ne beneficeranno tutti. Meglio vigilare, però…
Gianfranco Teotino
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