Zanzi: «Italia prenda esempio da Nba»
Lotito: «Tavecchio vincerà nonostante killeraggio»

Zanzi: «Italia prenda esempio da Nba» Lotito: «Tavecchio vincerà nonostante killeraggio»
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Sabato 9 Agosto 2014, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 15:24

Lavorare assieme nelle stanze del potere, coltivare gli interessi collettivi per migliorare il prodotto, non una prerogativa che appartiene al mondo del calcio italiano: lo sostiene il Ceo italo-americano della Roma, Italo Zanzi, sbarcato nella Capitale dagli Stati Uniti per seguire da vicino l'investimento nella società giallorossa fatto dal presidente Pallotta.

«Quando guardiamo alle dinamiche di Lega in Italia, noi siamo i principali fautori di un'azione collettiva, ma spesso questo è molto difficile da ottenere perchè non è qualcosa che si trova di per sè all'interno del sistema - confessa il dirigente nel corso di una intervista al sito philly.com -.

Se si guarda al successo internazionale di leghe come l'Nba e la Premier League inglese, si nota che queste sono generalmente basate su un'azione positiva e collettiva tra le varie proprietà. Non c'è niente di sbagliato nell'essere feroci rivali sul campo ogni fine settimana, ma fuori siamo una lega e un'industria e dobbiamo lavorare insieme».

Secondo lo sguardo critico dell'americano Zanzi, abituato a differenti modelli di governance, «il calcio europeo non è in cerca di un cambiamento, anche se ne ha bisogno». «Nella Federcalcio italiana ci sono le stesse persone da tanto tempo e potrebbe non essere facile cercare di modificare il sistema, ma questo non vuol dire che non valga la pena tentare - aggiunge -.

Siamo molto aggressivi e chiari, ma rispettosi. Abbiamo cercato di essere innovativi all'interno del sistema. In un certo senso crediamo che alcune cose devono cambiare ed essere adattate».

Una linea d'azione, però, difficile da portare avanti. «Sì, ci sono momenti in cui siamo gli unici nella stanza che alzano la mano per dire: 'Ragazzi, che sta succedendo? Probabilmente esiste un modo migliore. E può essere frustrante, a volte, ma a poco a poco stiamo ottenendo spazio - riconosce il Ceo giallorosso -. Ci sono alcuni nuovi proprietari che credo porteranno nuove idee.

Ci sono alcune squadre che hanno nuove dirigenze e stanno cercando di migliorare. Non è facile, ma continueremo a lottare per assicurarci di migliorare il calcio italiano il più possibile».

LOTITO: «TAVECCHIO VINCERA'»

«Ritengo che Carlo Tavecchio abbia un consenso tale da poter fare il presidente della Figc, nonostante tutte le pressioni mediatiche e questo atto di killeraggio elettorale che è stato messo in campo da persone con fini che non hanno nulla a che fare col calcio». A 48 ore dal voto Claudio Lotito, presidente della Lazio, tra i principali sostenitori della corsa alla presidenza federale del numero uno della Lega, non ha dubbi sul'esito dell'urna.

«Il documento firmato dai 9 club di Serie A con cui hanno chiesto un passo indietro a Tavecchio e Albertini? Innanzitutto non sono convinto siano nove perché ritengo che alla fine diversi di questi voteranno per Tavecchio - scommette il patron biancoceleste intervistato da 'Sport Mediaset' -.

A contare sono i documenti ufficiali, non quelli fatti circolare ultimamente da quei club che avevano sottoscritto e votato in Lega il programma redatto di concerto con tutti i presidenti e che poi è stato recepito da Tavecchio. Questa mancanza di consenso a posteriori non trova riscontro poi in termini di statuto, per modificare una delibera servono 14 voti, non certo 9.

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