Positivi a raffica, la serie A trema. Gravina: «Il protocollo non è in discussione»

Positivi a raffica, la serie A trema. Gravina: «Il protocollo non è in discussione»
di Alessandro Angeloni
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Venerdì 9 Ottobre 2020, 07:30

ominciano a essere tanti, la situazione nel breve può diventare ingestibile. Il caso Juve-Napoli è la punta dell’iceberg. Il protocollo, che ha funzionato in estate, adesso scricchiola e le Asl, inevitabilmente, intervengono, come appunto nel caso di Napoli, sul quale il Giudice sportivo si dovrà esprimere, creando un precedente pericoloso: se emergerà, dalle indagini della Procura, che il Napoli era nelle possibilità di presentarsi a Torino, decreterà la vittoria a tavolino alla Juve e un punto di penalizzazione, altrimenti rinvierà alla Lega perché disponga il recupero. La Procura, intanto, ha aperto un procedimento - è stata chiesta una relazione al medico - sui calciatori della Juve “evasi” dall’isolamento fiduciario (Bentancur, Cuadrado, Danilo, Dybala e Ronaldo, Buffon e Demiral) per raggiungere il ritiro delle rispettive Nazionali o per tornare a casa. I calciatori in questione rischiano una multa fino a 400 euro. E il Napoli? Lì la situazione, pare stia rientrando: il focolaio dovrebbe essere scongiurato, anche se l’ufficio della Figc sta indagando sulla presunta violazione del protocollo da parte del club di De Laurentiis (anche qui, rischio multa e punti di penalizzazione). Nel frattempo i casi tra i giocatori - oltre quelli del Paese - aumentano, il derby di Milano, in programma alla ripresa, è avvolto nella positività. Ibra e Duarte non si sono ancora negativizzati, virus in corso anche per Bastoni, Skriniar e da ieri, sono entrati nel gruppo Nainggolan e Gagliardini. Asintomatici e indisponibili. «Se si vuole mantenere quel minimo di sportività bisogna dire che i protocolli scricchiolano», parole di Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Il problema è serio. Le squadre si allenano a gruppi, crescono gli indisponibili ed è difficile giocare con continuità e ora con i rientri dalle Nazionali i casi potrebbero aumentare.

Si teme la moltiplicazione del caso Juve-Napoli o l’anomalia del Genoa. Per aiutare il campionato forse si dovrebbe imitare “la bolla” NBA. Più o meno come la scorsa estate, quando i giocatori facevano poca vita sociale e stavano sempre in ritiro, ora invece di vita sociale ne fanno anche troppa e questo - lo dicono i fatti - è un pericolo. La soluzione tampone è allargare le rose e per il futuro, l’ipotesi play-off, specie se il campionato registrerà interruzioni di massa. Gli slot per i recuperi non ci sono. Lega, Figc, Cts etc sapevano benissimo che il campionato avrebbe comportato certe problematiche. E hanno deciso di conviverci, tutelando l’aspetto economico e soprattutto il protocollo stabilito dopo lunghe consultazioni. Non si aspettavano certi numeri. Dall’inizio della nuova stagione siamo a circa cinquanta, almeno quelli accertati. Richiudere tutto poteva sembrare impossibile. Ora siamo all’improbabile. Del resto gli altri campionati vanno avanti normalmente, pur avendo una situazione epidemiologica peggiore, vedi Spagna, Francia e Regno Unito. Il presidente della Figc non si scompone e non parla di chiusura e difende il protocollo, che continua a essere messo in discussione. «Così si alimenta confusione e inutili tensioni. Ne chiediamo l’applicazione rigorosa da parte di tutti, perché rappresenta l’unico strumento attuabile in grado di garantirci il prosieguo delle competizioni sportive, così come sono iniziate. La Figc ha condiviso un percorso chiaro con i Ministri Speranza e Spadafora e solo grazie al rapporto di fiducia e collaborazione che si è instaurato potremo fronteggiare tutte le difficoltà connesse a questa terribile pandemia. Siamo consci che, con una tale recrudescenza dei contagi, in questo momento la riapertura degli stadi deve essere necessariamente messa in secondo piano». Sarà contento Mancini. 

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