Un campionato imprevedibile non soltanto per la pandemia

Un campionato imprevedibile non soltanto per la pandemia
di Massimo Caputi
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Lunedì 19 Ottobre 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 10:55

Quattro gare sono troppo poche per ragionare di prove concrete, certamente sono emersi indizi interessanti, che andranno verificati nelle prossime settimane. Il Milan che comanda la classifica a punteggio pieno (dal lockdown 20 gare utili consecutive), il Sassuolo al secondo posto e il Napoli, 3-0 a tavolino a parte, che travolge l’Atalanta, sono elementi da valutare con attenzione, al pari delle difficoltà, non del tutto inaspettate, di Juventus, Inter e Lazio. Alcune sensazioni della vigilia trovano già dei riscontri: un maggiore equilibrio nei valori tra le pretendenti a scudetto e zona Champions; la ricerca di un calcio più offensivo a scapito della fase difensiva. Difficile dire se colpiscano di più le performance di Pioli, De Zerbi e Gattuso, piuttosto che le difficoltà di Pirlo, Conte e Inzaghi, il dato che comunque emerge da questo ultimo turno è che le quattro squadre impegnate in Champions hanno totalizzato un solo punto: la Juve a Crotone.

In attesa dei riscontri europei, siamo consapevoli che si gioca un campionato strano, diverso, condizionato dalla pandemia che ha costretto anche il calcio a stravolgere le proprie abitudini, in virtù di calendari strizzati e squadre che convivono con la positività dei loro calciatori. In un contesto così volubile e indecifrabile, il protocollo e il suo ferreo rispetto sono l’unica arma a disposizione per difendere ciò che sia più vicino alla normalità. Un obiettivo che non riguarda solo il calcio, ma tutto lo sport, a qualsiasi livello e grado, che deve poter proseguire per la sua funzione sociale, culturale ed economica, che va difesa a ogni costo.

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