Ippoliti e il tricolore con gli Juniores:
«Questa vittoria vale una... carriera»

Marco Ippoliti riceve la medaglia dal presidente Sibilia
di Mauro Topini
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Sabato 20 Aprile 2019, 13:13
E’ il titolo che desiderava forse più di altri. Per coronare 30 anni di carriera da allenatore, Marco Ippoliti sognava lo scudetto con la Rappresentativa Juniores del Lazio. Un titolo arrivato venerdì pomeriggio, in una cornice spettacolare e unica com’è lo stadio Benito Stirpe di Frosinone, al termine di una gara che è stata dominata dalla sua squadra, che si è imposta nella finale dell 58.ma edizione del Torneo delle Regioni per 3-0 sulla Puglia. Esattamente com’era accaduto nella prima edizione, giocata nel lontano 1959 a Roma.

«Ci tenevo proprio a questo successo», ammette Marco Ippoliti, il tecnico romano che ha riportato il Lazio Juniores sul tetto d’Italia dopo cinque anni. «Devo dire grazie a tutti questi ragazzi, che sono stati bravissimi nell’interpretare il torneo e l’intensità agonistica che propone». Per il Lazio, il successo arriva, ancora una volta, con una particolarità: avere la squadra più giovane della manifestazione. «Sono andato a vedere tutte le liste delle partecipanti, e nessuno come noi ha proposto sette calciatori nati nel 2001. Avevamo una squadra sotto età, che ha saputo vincere e convincere. Un segnale chiaro tutte le società. I giovani vanno fatti giocare, poi c’è chi ha il coraggio di farlo e chi no», sottolinea Ippoliti, mettendo in evidenza la politica dei giovani sulla quale il presidente del CR Lazio, Melchiorre Zarelli, ha sempre poggiato ogni sua considerazione. E che sta dando, com’era giornata accaduto in Sardegna cinque anni fa i suoi risultati. Già, perché anche nell’ultimo successo della Juniores, il fattore preponderante era quello di avere una squadra sotto età.

«In questa squadra ci sono giocatori davvero di qualità, che sono certo sapranno farsi largo in campionati più importati di quelli regionali di Eccellenza e Promozione”, ricorda ancora Ippoliti. “Basta pensare che in semifinale ho fatto giocare calciatori che hanno dato l’input decisivo alla partita e che ho poi dovuto tenere in panchina per la finale. Questo per dire che il livello del gruppo era davvero elevato e il campo lo ha dimostrato».
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