Serie A, la ripartenza diventa un caso politico: scontro con Spadafora sulla "quarantena soft"

Serie A, la ripartenza diventa un caso politico: scontro con Spadafora sulla "quarantena soft"
di Emiliano Bernardini
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Martedì 16 Giugno 2020, 21:52 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 00:49

Un nuovo stop proprio all'ultima curva. Mancano quattro giorni all'inizio del campionato e sulla serie A piomba di nuovo l'incubo quarantena. Un ostacolo politico. Venerdì il Cts aveva dato il via libera ad una versione più soft: in caso di contagio il positivo sarebbe stato isolato mentro il resto della squadra sarebbe stato costretto sì a chiudersi in ritiro ma con la possibilità di allenamenti senza limitazioni e di uscire per giocare le gare di casmpionato. Ad una condizione test rapido a tutti i calciatori la mattina della partita. La norma di per sé non è in discussione ma serve un passaggio formale. O meglio Palazzo Chigi deve modificare la norma generale sulla quarantena in quanto  "non compatibile" con il decreto legge del 16 maggio 2020 attualmente in vigore.

 «Quarantena? È stato prima presentato un protocollo dalla Figc che è stato validato dal Cts e sulla base di quel protocollo si è detto che si può ricominciare il 20 giugno, poi visto che la situazione sanitaria in generale è andata a migliorare, la Figc ha proposto un supplemento di modifica al protocollo che poco fa il Cts ha detto che dal punto di vista scientifico possiamo essere d'accordo ma bisogna cambiare la norma dei 14 giorni che è contenuta in un dl, quindi o si fa un emendamento al dl che ora è in parlamento o in un prossimo decreto legge, bisogna cambiare».

Sono le parole del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora nella puntata di Porta a Porta, parlando della «quarantena soft», che non è in discussione ma il problema sembra che per essere applicabile potrebbe aver bisogno prima di un passaggio formale. «In entrambi i casi non credo ci siano i tempi per essere efficaci dal 20, cercheremo di fare il prima possibile, ora io ne parlerò con il presidente del Consiglio e con il ministro Speranza ma sicuramente abbiamo bisogno di un provvedimento che vada a modificare un decreto. Probabilmente come tempi sarà più facile agganciarci ad un nuovo dl», ha aggiunto Spadafora.

Serie A, cambia la quarantena: isolato solo il giocatore positivo. Il campionato non si ferma

«Mi auguro che ci siano delle precisazioni che chiarifichino questa risposta. Partirei dall'analisi dei testi, mi sembra che la notizia di oggi fosse invece una modifica del protocollo Cts. Se fosse vero quanto riportato non esiste nessun paese al mondo che ha una previsione così stretta sulla quarantena». Lo afferma l'amministratore delegato della Lega di Serie A, Luigi De Siervo, durante una videconferenza per presentare le iniziative insieme allo sponsor Coca Cola messe a punto per la finale di Coppa Italia, domani all'Olimpico.

De Siervo replica così al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto a «Porta a porta».

Una previsione così stretta, prosegue De Siervo, «rischia di penalizzare le squadre italiane nelle Coppe europee: se ci fosse un positivo, e può sempre avvenire le nostre quattro candidate vedrebbero interrotta la loro preparazione. Mi auguro che questo tema possa essere superato e sarebbe giusto che lo sforzo di tutto un sistema fosse premiato. Non regole diverse -conclude- ma stesse regole per tutti: il calcio in Italia è svantaggiato rispetto a tutti gli altri paesi».

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