Debutta la Nazionale di calcio Sarda: 7-1 al "Resto dell'Isola"

La maglia della Nazionale Sarda
di Francesco Caruso
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Martedì 19 Marzo 2019, 21:22 - Ultimo aggiornamento: 21:27
Esordio vincente, non certo da favola, ma il "sogno" diventa realtà: per la Nazionale Sarda è un giorno storico. Il risultato finale, il 7 a1 contro la modesta rappresentativa di stranieri che giocano in club sardi, non è da pelle d'oca, ma l'importante era "iniziare". Teatro della prima lo stadio "Frogheri" di Nuoro, nel cuore dell'isola, dove i ragazzi del c.t. Bernardo Mereu si sono presentai ampiamente rimaneggiati e privi dei "convocabili" Sau, Murru, Deiola, protagonisti nei campi di serie A. Tanti ragazzi ancora sconosciuti ai più, come Riccardo Doratiotto, gioiellino della primavera del Cagliari, e qualche volto più noto, come Robert Acquafresca, nativo di Torino, di madre polacca, ma con il cuore per metà sardo. Poco prima del fischio d'inizio suona forte l'inno scelto per la Rappresentativa, "Su Patriotu sardu sos feudatarios", preceduto da un minuto di silenzio  dedicato a Daniele Atzori, sfortunato tifoso rossoblù deceduto durante Cagliari-Fiorentina.

Frutto di un lavoro di anni, la Nazionale di calcio sarda è un misto di senso di appartenenza, voglia di rivalsa, un messaggio forte, definito "culturale" oltre che sportivo dal papà di questa Rappresentativa, Vittorio Sanna. Per ora la Nazionale sarda fa parte della Conifa, federazione calcistica alla quale appartengono stati senza riconoscimento internazionale, minoranze etniche e regioni, ma l'obiettivo finale è il riconoscimento da parte della Uefa e della Fifa. Sul calendario la data più importante cerchiata in rosso è il 2020, quando ci saranno i Mondiali. In attesa del derby con gli azzurri di Nicolò Barella, assente "giustificato" in questo storico appuntamento.  
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