Liverpool, addio a Robinson: vinse la Coppa dei Campioni nell'84 ma rischiò di lasciarla a Roma...

Michael Robinson
2 Minuti di Lettura
Martedì 28 Aprile 2020, 16:02
Addio a Michael Robinson, l'uomo che alzò la Coppa Campioni vinta dal Liverpool all'Olimpico contro la Roma e poi la smarrì all'aeroporto di Fiumicino. L'ex centravanti del Liverpool del triplete nel 1984 era amatissimo anche anche dal grande pubblico di Spagna, paese nel quale aveva deciso di restare dopo la fine della carriera calcistica nell'Osasuna, per intraprendere il ruolo di commentatore radio-tv.
L'ex attaccante dei Reds che in una sola stagione portò a casa Premier, Coppa di lega e Coppa dei Campioni è morto questa mattina a Madrid per una grave malattia, avrebbe compiuto 62 anni il prossimo 12 luglio. E lascia dietro di sé un grande vuoto, come ex campione (oltre 300 partite in Premier con il Liverpool, ma anche con Manchester City e altri, e 24 presenze nella nazionale irlandese) e come persona: «Ha lasciato un segno in tutti quelli che si sono occupati o sono venuti a contatto con lui» scrive di lui oggi l'edizione online di Marca. Rimase nella storia quella volta che Robinson si perse la coppa dei campioni, mentre si trovava al duty free dell'aeroporto di Fiumicino. Accadde sulla via del ritorno a casa dopo il trionfo sulla Roma nella finalissima dell'Olimpico: «La Coppa era pesante e la portavamo iun po' per uno. Prima dell'imbarco sulla via del ritorno da Roma spettava a me - raccontò una volta - Mi fermai al duty free per comprare una scatola delle sigarette preferite di mia mamma, poi una volta sull'aereo il capitano Souness mi vide arrivare senza coppa e mi chiese: dov'è la coppa? Allora feci lo sprint più veloce della mia vita per tornare indietro e andarla a cercare prima che l'aereo partisse. Immaginate se la squadra fosse arrivata a Liverpool senza la coppa..».
Quando fu ingaggiato dalla formazione spagnola dell'Osasuna, disse che non riusciva a capacitarsi del fatto che Osasuna non fosse nemmeno indicata sulla carta geografica. «Al primo giorno di allenamento - raccontò Robinson - fui buttato giù dal letto alle 11 del mattino dal direttore dell'albergo in cui alloggiava la squadra, poi scoprì che quello era anche il tecnico, e scoprì pure che Osasuna non esiste», perché è il nome della squadra di Pamplona. Per i suoi modi, la sua ironia e anche per i tanti aneddoti che ne hanno caratterizzato l'esistenza, Robinson ha sempre suscitato ammirazione e simpatia, al di là del dato sportivo. Il Liverpool sul suo sito gli ha reso omaggio con una carrellata di foto, tra cui quella in cui alza la Coppa sul prato dell'Olimpico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA