Francia, il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Lione ma blocca le retrocessioni

Rudi Garcia allenatore del Lione
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Martedì 9 Giugno 2020, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 18:01
Il Consiglio di Stato, massima istanza della giustizia amministrativa francese, ha sospeso la retrocessione in Ligue 2 di Amiens e Tolosa dopo lo stop definitivo del campionato, pur respingendo il ricorso del Lione che chiedeva di riprendere la stagione.
Il Consiglio di stato «convalida la conclusione della stagione e la classifica ma sospende le retrocessioni», si legge nel comunicato che riassume la sentenza. Si ingiunge inoltre alla Lega calcio e alla Federcalcio di riesaminare, entro il 30 giugno, il tema del formato della Ligue 1 per il prossimo campionato, che potrebbe disputarsi a 22 squadre invece delle 20 attuali.
Il tribunale amministrativo si è pronunciato a favore dei due club, Amiens e Tolosa, che ritenevano «arbitraria» e «ingiusta» la retrocessione, quando mancavano nove turni alla fine del campionato, sufficienti a guadagnarsi la salvezza sul campo.
Sconfitto, invece, il Lione, che chiedeva la ripresa del campionato o, in alternativa, il congelamento della stagione, riconducendo le qualificazioni in Europa alle posizioni dell'anno scorso. Il giudice ha convalidato la decisione di interrompere la Ligue 1, adottata dal Consiglio di
amministrazione della Lega il 30 aprile, nonché la classifica finale, decisa in base a un indice di prestazione. Il Consiglio di Stato ha inoltre condannato il Lione a pagare 3.000 euro per spese processuali.
Se ha convalidato l'ordine della classifica finale, il giudice ha però anche sottolineato che le retrocessioni dei due club non possono essere automatiche, in quanto comportano un «attacco serio e immediato» ai loro interessi. Questa decisione potrebbe sconvolgere il calcio francese. La palla è ora nel campo di Lega e Federazione che, insieme, devono rivedere il format della prossima stagione di L1. Al centro del dibattito, la convenzione che lega i due organi e che esclude, per la stagione 2019-2020, la possibilità di un campionato a 22.
«La convenzione attualmente in vigore, che si concluderà il 30 giugno 2020, non governa la stagione 2020-2021» e «non sarà più applicabile» afferma il giudice.
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