Calcio femminile, si va verso il professionismo. Bonansea e Gama: «Era ora»

Calcio femminile, si va verso il professionismo. Bonansea e Gama: «Era ora»
di Giuseppe Mustica
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Mercoledì 27 Novembre 2019, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 19:45
Il calcio femminile apre al professionismo. L’emendamento alla legge di stabilità potrebbe avere degli effetti importanti e, soprattutto, aprire uno spiraglio a quello che fino al momento è stato un mondo dilettantistico. La firma è quella della 5stelle Matrisciano e del piddino Nannicini: questo significa che essendo all’interno del governo Conte, ci potrebbe essere un appoggio politico e un’approvazione sembra più semplice. Il testo, si legge, «prevede un incentivo per le società che stipulano con le atlete contratti di lavoro sportivo» e si tratta del versamento del 100 per cento dei contributi previdenziali e assistenziali «entro il limite massimo di 8mila euro di su base annua». Il tetto corrisponde a un ingaggio lordo di 30mila euro annuali. Alla presentazione in Senato c’era anche Elisa Bartoli, capitano della Roma che ha spiegato: «La nostra è una professione, non soltanto uno sport». Sono arrivati anche dei videomessaggi di Barbara Bonansea e di Sara Gama, capitano della nazionale femminile: «Non è possibile che nelle ultime otto squadre presenti al Mondiale, solo noi non eravamo professioniste». Che sia la volta buona? 
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