Nainggolan come Riva: 50 anni dopo il Cagliari sogna in zona Champions

Nainggolan come Riva: 50 anni dopo il Cagliari sogna in zona Champions
di Romolo Buffoni
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Martedì 12 Novembre 2019, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 13:53
La stagione era cominciata nel peggiore dei modi: il brutto infortunio a bomber Pavoletti; due sconfitte iniziali in casa contro Brescia e Inter e l'accusa al pubblico di razzismo per i buu fatti a Lukaku. Oggi il Cagliari è la squadra rivelazione della serie A: quarto posto con 24 punti, gli stessi della Lazio, nove in più rispetto alla stagione scorsa. Il campo sta pagando gli sforzi fatti sul mercato. Una campagna acquisti capolavoro per il club del presidente Tommaso Giulini, 42 anni appena e già da 5 al timone della società: i prestiti dall'Inter di Nainggolan, da Roma e Fiorentina di Olsen e Simeone per gli infortunati Cragno e Pavoletti e dal Napoli di Rog. In più, gli acquisti degli uruguayani Nandez dal Boca e Oliva dal Nacional. Tutto pagato dalla cessione di Barella all'Inter. Un po' come avvenne 50 anni fa con Gori e Domenghini presi grazie alla cessione (sempre all'Inter) di Boninsegna. Così dalle parti del Poetto non è più blasfemo nominare Gigi Riva e Manlio Scopigno mischiandoli a Radja Nainggolan e Rolando Maran. Rombo di Tuono resta irraggiungibile come quello scudetto che, nell'autunno del 1969, prese corpo sul prato del vecchio Amsicora. Però... La zona Champions piena grazie al +2 su Roma (fermata all'Olimpico sull'1-1) e Atalanta (battuta a domicilio appena nove giorni fa 2-0) diffonde un profumo d'Europa che riporta al 92/'93 e al 6° posto che significò coppa Uefa. In panchina c'era Mazzone e, in campo, Pippo Pancaro, Lulù Olivera, capitan Matteoli e un certo Francescoli.

Il boom del Cagliari è arrivato domenica proprio contro la Fiorentina, alla quale 50 anni fa scucì lo scudetto dalle maglie. Un 5-2 scintillante, col gol dell'1-0 di Rog arrivato dopo un'azione di undici passaggi iniziata dall'area di rigore di Olsen. Una medaglia per Maran. Il tecnico trentino, 56 anni, era segnalato in rampa di lancio una decina di anni fa, ma finora è riuscito a cogliere frammenti di gloria solo in provincia. A Varese nel 2012 fece respirare l'aria dei meravigliosi anni 70, sfiorando il ritorno in serie A (finale play off persa contro la Samp). A Catania l'anno successivo stabilì con la coppia argentina dell'allora sconosciuto Papu Gomez e Bergessio il record di punti in A dei siciliani: 56. Poi il Chievo, squadra nella quale spese la maggior parte ella sua carriera di stopper: quattro stagioni finite con l'esonero del 2018, ma ricche di soddisfazioni. Con lui, da Catania a Cagliari, via Chievo, un minimo comune multiplo: il centrocampista argentino Lucas Castro, 30 anni, sempre presente quest'anno nonostante sia partito più volte dalla panchina che dal 1° minuto (7 a 5) ma con già due gol all'attivo valsi 4 punti. Il primo ha steso il Napoli al San Paolo; il secondo è valso l'1-1 col Verona. Del resto, a volte i segreti si annidano nei dettagli e questo Cagliari è tutto da scoprire.
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