Lazio, Europa o la rivoluzione: anche Inzaghi è sotto esame

foto Rosi
di Alberto Abbate
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Sabato 11 Maggio 2019, 07:35
 Qui si fa l’Europa o sarà rivoluzione. Lotito lo ha già fatto intendere da tempo, è arrivato il momento di serrare il discorso. Il presidente ieri pomeriggio è piombato a Formello e lo ha ribadito, ha caricato la Lazio nel frangente più delicato. Lo ha fatto pochi minuti prima della partenza, ha guardato negli occhi i giocatori e il tecnico. Non è più ammesso nessun passo falso, fra Cagliari e l’Atalanta c’è in gioco l’intero bilancio. Lotito è deluso e arrabbiato, è ancora convinto d’aver messo in piedi la rosa giusta per il salto. E’ assurdo invece che rimanga la Coppa Italia come ancora di salvataggio. Adesso forza e coraggio, perché il numero uno è convinto che a mancare sinora non sia stato il tasso tecnico, bensì la personalità a questa Lazio. Il presidente è pronto a vigilare sui giocatori anche nel prossime ore del ritorno nel centro sportivo. Si era inventato video motivazionali e la vicinanza delle famiglie prima del 26 maggio, ha in mente un revival per tornare ad alzare il trofeo. 
ORGOGLIO 
Non è una Lazio da ottavo posto, su questo ha ragione Lotito. Bisogna togliersi da lì quanto meno per una questione d’orgoglio e Inzaghi intravede uno spiraglio: «Non voglio neanche pensare di rimanere fuori dall’Europa in campionato, anche se la classifica al momento dice questo. Abbiamo però a disposizione tre gare, col Cagliari dovremo fare una grande partita, anche perché non sappiamo come andrà la finale di Coppa». E’ inevitabile che sia al 15 maggio e all’Atalanta la testa. Lo si evince anche da un turnover bandito a parole, ma maneggiato con cura nei fatti. Inzaghi non vuole correre rischi (fuori dai pali Stakosha per la prima volta) oggi, anche le riserve possono conquistare i tre punti. I big devono ricaricare le pile e arrivare a mercoledì con le ferite guarite: «Ce le stiamo ancora leccando – ammette il tecnico – perché purtroppo domenica scorsa abbiamo perso uno scontro diretto importantissimo con l’Atalanta, dovremo portare gli episodi dalla parte nostra la prossima volta». 
FUTURO 
In quattro giorni pure Inzaghi si gioca la panchina. Sarebbe difficile restare in sella senza nemmeno la Coppa Italia e con la Lazio fuori dall’Europa. Tempo fa Lotito gli aveva dato un diktat, alla vigilia della semifinale di ritorno col Milan era servito da sprone per tornare alla vittoria. Grazie a quella Simone ha ancora un’ultima spiaggia, ecco perché non vende certo pubblicamente già al Diavolo la sua anima. L’ammirazione dell’amico Paratici e sopratutto del dg rossonero Leonardo è cosa nota: «Ma tutti sanno del mio attaccamento a questa maglia - ribadisce Inzaghi – e io non ho tempo di pensare ai rumors e ad altro. Io e il mio staff vogliamo concludere la stagione nel migliore dei modi, ci siamo creati la fortuna di giocarci ancora tanto nei prossimi giorni». Poi con Lotito si definiranno i piani. Anche perché Inzaghi ha comunque un contratto sino al 2020, alla faccia delle ombre di Mihajlovic o De Zerbi. 
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