Cagliari, Di Francesco: «Volevamo fortemente Godin. Della Lazio temo Luis Alberto»

Cagliari, Di Francesco: «Volevamo fortemente Godin. Della Lazio temo Luis Alberto»
di Francesco Caruso
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Venerdì 25 Settembre 2020, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 20:47
Il Cagliari non vuole fermarsi e dopo il buon punto raccolto a Reggio Emilia contro il Sassuolo vuole bissare la prestazione nell'anticipo di domani contro la Lazio. Sapore di derby per Eusebio Di Francesco, che nonostante i complimenti a Simone Inzaghi vuole fare punti e pensa al debutto immediato di Diego Godin. E' proprio dal "faraon" che si parte nella consueta conferenza stampa pre-gara:

"Darei un bel 10 a questa operazione di mercato - attacca Di Francesco - Era un giocatore che volevamo tutti fortemente e alla fine è arrivato: è stato un po' come un parto. Sono felice di quello che potrà dare, si è presentato con grandissimo entusiasmo. Godin è convocato per la partita di domani ma se giocherà o meno è una valutazione che stiamo facendo assieme, ultimamente non si è allenato regolarmente. Devo ammettere che Diego è entrato subito nei nostri meccanismi difensivi, avremo certamente il tempo per migliorarli. Il fatto che Godin ha giocato a grandissimi livelli con un allenatore come il "cholo" Simeone è un grandissimo vantaggio: è un difensore dentro. Noi giochiamo con la difesa alta ma non sarà uno svantaggio, perché Godin ha personalità e questo gli permetterà di guidare al meglio la nostra linea difensiva e trasmetterà la voglia di difendere in modo aggressivo in tutte le zone del campo. Ho spesso affrontato Diego da avversario e l'ho osservato: non è un giocatore abituato solo agli ultimi trenta metri. Quando l'Atletico attaccava vedevo in  Godin un difensore completo e per questo l'ho voluto a tutti i costi".

Grande rispetto per l'avversario, la Lazio, anche se Di Francesco non pare aver preso informazioni: "Non ho mai sentito le radio romane per non essere condizionato dal loro pensiero e dai loro giudizi. Non so quali siano i problemi della Lazio, noi dobbiamo pensare ai nostri. I biancocelesti sono una grande squadra, hanno dei giocatori veramente importanti. Tutti mettono il cerchietto rosso su Immobile perché è un bomber, io oggi lo metto su Luis Alberto perché ritengo che sia un grande assist-man, capace di mandare in porta tutti i compagni in qualsiasi momento. I biancocelesti sono una squadra già forte, poi se l'ambiente si aspetta qualcosa di più dal mercato sono affari loro, anche noi stiamo aspettando qualche giocatore. Come detto Godin è arrivato all'ultimo e adesso ho un po' di fatica a buttarlo subito dentro".

Di Francesco tenterà di "fare" la gara e di limitare il palleggio della Lazio: "Ho lavorato molto sull'identità della mia squadra, al di là di chi andremo ad affrontare: è importante lavorare su ciò che io voglio dai miei ragazzi. Bisogna essere ripetitivi con idee e principi, come accade a scuola la ripetitività migliora tutti quanti: lo stesso vale per gli allenamenti. L'approccio con il Sassuolo non mi è piaciuto: siamo stati meno bravi dei neroverdi ad aggredire e a palleggiare. Siamo migliorati nel secondo tempo e questa settimana abbiamo lavorato proprio su questo aspetto: limitare l'avversario nella possibilità di palleggiare. Abbiamo la fortuna di fare cinque cambi e questo ci permette di modificare assetto anche  in corso di gara se qualcosa non va nell'immediato: potrebbe accadere anche contro la Lazio. Affronteremo i nostri avversari in cerca di un risultato positivo per dare continuità al lavoro: Inzaghi avrà sicuramente il vantaggio di allenare i suoi da più tempo, ma poi le partite possono andare in maniera differente".

Lezioni di tattica dell'ex allenatore giallorosso: "In questo momento sto schierando alcuni giocatori in altri ruoli, come Nandez, ma questo non pregiudica il modulo: è un 4-3-3. Il fatto che in fase difensiva ci schieriamo con il 4-5-1 è un dato comune a tutte le squadre che adottano questo modulo. Prendiamo ad esempio il Napoli: avete mai visto Insigne in fase difensiva aspettare "alto" che gli arrivi il pallone? Il fatto che adesso mi sto adattando alla situazione dei miei giocatori non pregiudica la mia idea: voglio giocare con quattro difensori, tre centrocampisti e tre attaccanti. Sono due le situazioni che possono farmi modificare assetto: le condizioni dei miei giocatori e le caratteristiche degli avversari"

In chiusura di conferenza stampa spazio al mercato, con Radja Nainggolan possibile nuovo "colpo" in entrata e Joao Pedro che continua ad essere corteggiato dal Torino: "Sono due domande che non mi piacciono, ma giustamente voi me le dovete fare... Nainggolan non è un nostro calciatore e quindi non mi pongo neanche il problema di cambiare il sistema di gioco in base alle sue caratteristiche. Joao Pedro è il capitano della mia squadra e domani giocherà dall'inizio: se avessi tanta paura di perderlo non lo terrei in questa considerazione. Per me è normale che su Joao Pedro ci siano tante voci di mercato: non scordiamoci che l'anno scorso ha fatto 18 gol. Ad oggi ho la certezza che mi è data anche da quanto mi dice la società che il nostro 10 sarà per lungo tempo un calciatore del Cagliari. Poi sappiamo benissimo che nel mercato le certezze non sono mai tali: si rischia di dire cose sbagliate. Nella partita di domani però sono sicuro che Joao Pedro sarà determinante".

Probabile formazione (4-3-3): Cragno; Faragò, Walukiewicz, Godin, Lykogiannis; Nandez, Marin, Rog; Sottil, Simeone, Joao Pedro.
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