Lazio, Inzaghi parte in ritardo: «Servono acquisti, siamo in emergenza»

Lazio, Inzaghi parte in ritardo: «Servono acquisti, siamo in emergenza»
di Alberto Abbate
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Sabato 26 Settembre 2020, 07:30
Discorso d’inizio anno. Lotito piomba a Formello nel pomeriggio e parla con Inzaghi e con il gruppo. E’ arrivato il momento di stringersi a cerchio e rianimare subito l’ambiente Lazio. Guai a farsi condizionare dal pessimismo che c’è intorno, era così anche l’anno scorso. In realtà, gli striscioni della Nord, esposti contro il presidente la scorsa notte, non sono un bel segno. Si rivede un passato buio con poche luci sul futuro. Ecco perché la Lazio ha bisogno di vincere subito e dimostrare il contrario. E’ già iniziata la contestazione per un mercato di basso profilo, i tifosi s’aspettavano i botti con il ritorno dopo 13 anni in Champions. Eppure per trarre conclusioni è ancora troppo presto. Nessun big intanto è partito, questa squadra è la stessa dello scorso anno, ha sfiorato lo scudetto. Lotito lo ricorda a tutti nello spogliatoio, vuole rivedere lo stesso spirito. Ha spronato pure Inzaghi a trasmettere fiducia e orgoglio, senza curare solo il proprio orticello: «Io non penso alla mia consacrazione – spiega però il tecnico – e voglio piuttosto che sia un grande anno per la Lazio». Per questo però ha pressato Tare e Lotito. Per questo ora è pronto a rimboccarsi le maniche, ma a metterli pure con le spalle al muro. Si parte, a denti stretti, sperando che arrivino presto rinforzi: «Le prime tre giornate saranno in emergenza. Volevamo un altro inizio a livello numerico e di calendario, ma non dev’essere un alibi», giura Inzaghi prima di volare a Cagliari. Gli uomini dietro sono contati (in campo Patric, Acerbi e Radu e in panchina il baby Armini), con Parolo pronto in corso a sacrificarsi. Simone sbandiera la situazione critica e, con classe, mette Lotito davanti ai fatti: «Non siamo riusciti a inserire in tempo i nuovi. Partiremo con gli stessi dello scorso anno più Reina ed Escalante, gli unici ad aver fatto il ritiro con noi». Non ci sarà insomma nessuna faccia nuova, pronti via, nell’undici. E nemmeno nei cambi. Muriqi è in Turchia alle prese con il Coronavirus, Fares e Hoedt non possono essere tesserati. Tutta colpa della mancata uscita di Bastos, fatto fuori dai convocati (insieme agli infortunati Vavro, Luiz Felipe e Lukaku) per la prima gara, nonostante la moria di difensori. Inzaghi è preoccupato e attende ancora aiuti: «Gli infortuni sono tanti. Il presidente lo ha detto e sa bene che questa squadra va aiutata. Sarà una stagione complicata, giocheremo ogni tre giorni e abbiamo visto cosa è successo l’anno scorso dopo il lockdown sulla nostra strada». Sono mesi che Inzaghi ribadisce questo concetto a Lotito. Il risultato finale potrebbe avere un peso (insieme all’aspetto economico) pure sul suo rinnovo. Ne va della credibilità di Simone in campo e davanti al suo popolo.
LISTA
Oggi alle 18 bisogna iniziare comunque con il piede giusto. Inzaghi s’affida alla vecchia guardia per trovare subito il primo successo. Correa-Immobile in attacco. Milinkovic, Leiva e Luis Alberto a centrocampo. Lazzari a destra senza alcun ricambio. Perché a sinistra viene dirottato Marusic per questo debutto. Kiyine e Djavan Anderson sono però stati inseriti come ricambi insieme ad Akpa Akpro nella lista dei 25, consegnata ieri alle 12 alla Lega Serie A. Rimane un elenco provvisorio, modificabile sino al 5 ottobre coi nuovi acquisti e forse persino con una sorpresa al riguardo. Torna capitan Lulic a Roma giovedì prossimo per iniziare a lavorare in palestra e dare la sua spinta al gruppo. Non sarà disponibile ancora per tanto tempo, ma la Lazio per riconoscenza potrebbe comunque inserirlo nella spedizione Champions. Dipenderà dal mercato.
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