Cagliari-Lazio: 0-2, il commento della partita

Cagliari-Lazio: 0-2, il commento della partita
di Emiliano Bernardini
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Sabato 26 Settembre 2020, 21:03 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 20:18
Per andare in Paradiso devi avere le ali. E la Lazio ne ha due che la fanno volare in alto: Lazzari e Marusic. Buona la prima per Inzaghi che batte per 2-0 il Cagliari. E Simone in attesa di altri arrivi dal mercato si gode la vecchia guardia. Marusic sembra addirittura ringiovanito. Senza problemi alla schiena è un altro giocatore. Chissà che non possa essere proprio lui uno dei volti nuovi. Migliore in campo alla Sardegna Arena. Due assist, nel secondo ci mette anche uno scatto da centometrista. Apre Lazzari chiude Immobile. L’esterno realizza anche la rete che vale una cena. Già perché nello spogliatoio biancoceleste c’è una regola: ogni gol di quinto su quinto (ossia su assist dell’ala opposta) quello che segna paga. Tra l’altro il suo è il gol più veloce (3 minuti e 27 secondi) della Lazio in Serie A dalla rete di Marusic (un minuto e 40 secondi) dello scorso febbraio contro il Genoa. Per Lazzari è stato anche il primo centro in campionato con la maglia della Lazio (unico gol in Europa League il 24 ottobre a Glasgow). Non segnava da ben 71 gare. Chi invece non ha perso il “vizio” è Ciro. La Scarpa d’Oro ha ricominciato il nuovo torneo esattamente come aveva concluso, quasi due mesi fa, il vecchio: segnando (l’ultima rete proprio alla 38ª giornata dello scorso campionato contro il Napoli). E lo ha fatto alla sua maniera: tocco beffardo a giro di destro. Rete numero 126 con i biancocelesti. Sette reti negli ultimi otto esordi stagionali in Serie A, di cui tre negli ultimi due debutti in campionato. I Re che aspirano a rubargli il trono di miglior cannoniere d’Italia e d’Europa sono avvertiti. 

VECCHIA GUARDIA
A Cagliari Inzaghi schiera nove undicesimi della formazione che lo scorso anno vinse con la clamorosa rimonta passata alla storia. Fuori solo Luiz Felipe e Lulic, per i già noti problemi. Dentro Patric e Marusic che come detto è stato determinante. La Lazio vince e convince. Rispetto alle amichevoli pre campionato è cresciuta a livello fisico anche se manca ancora un po’. Ha avuto un vistoso calo all’inizio del secondo tempo che poteva anche costarle caro se Simeone non si fosse divorato il pari solo davanti a Strakosha. Ma nonostante tutto i biancocelesti hanno dimostrato di essere superiori in quantità e qualità. Il Cagliari è un cantiere aperto e Di Francesco dovrà lavorare molto per dare una identità alla squadra. Un punto in due gare. Male soprattutto in fase d’impostazione del gioco. Pesa anche il fatto che Joao Pedro sia stato costretto a fare un lavoro più difensivo. La Lazio è partita a mille e ha subito capitalizzato ma poi si è un po’ smarrita. O meglio è tornato a galla il solito problema di non chiudere prima le partite. Milinkovic prima, Correa poi si mangiano il raddoppio. Ma va detto che a stoppare i laziali ci si mette anche Cragno con due ottime parate.

QUESTIONE DI TESTA 
Il merito dei ragazzi di Inzaghi è stato quello di “resistere” nel momento più difficile e sferrare il colpo del ko al momento giusto. A dare una grossa mano sono stati anche i cambi: Escalante al posto di Leiva e Akpa Akpro per Milinkovic. Non a caso il gol di Immobile è arrivato pochi minuti dopo la doppia sostituzione. Serviva una “scossa” d’energia e i due l’hanno data. La vittoria di ieri serve soprattutto per il morale. In una stagione piena di impegni e “unica” nel suo genere servirà la testa più delle gambe. Non bisognerà commettere l’errore fatto post lockdown. Le pressioni andranno gestite, una gara alla volta. E la Champions non dovrà essere un peso. Anzi bisgnerà sfruttarla per crescere ancora. Sarebbe fosse riscendere da quel gradino salito con tanta fatica. 
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