Buffon a Mattarella: «L'Italia non può essere un paese mediocre»

Buffon a Mattarella: «L'Italia non può essere un paese mediocre»
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Martedì 8 Maggio 2018, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 18:15
«L'Italia non può essere una nazione mediocre e per questo ci affidiamo a una persona come lei»: lo ha detto il capitano della Juventus, Gianluigi Buffon, parlando al Quirinale durante l'incontro delle finaliste di Coppa Italia col Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Dobbiamo avere fiducia in un futuro più prospero e migliore, lo meritiamo».

«Benvenuti al Quirinale»: così ha esordito Sergio Mattarella, ricevendo Juve e Milan domani finaliste in Coppa Italia. «È un piacere incontrarvi, non potrò assistere all'incontro come ho fatto negli altri anni, ma sono certo che sarà una grande partita. Mi auguro un grande incontro, qui vi sono tanti juventini e milanisti. Io ho l'obbligo di guardare con simpatia a tutte le squadre d'Italia». «Voi siete la punta più avanzata e conosciuta di un grande movimento sportivo che è il più popolare, seguito e amato nel nostro paese e non solo - ha proseguito il Presidente della Repubblica - Avete una grande responsabilità, siete un modello da seguire e imitare dai bambini, dagli altri calciatori. Questo vi dà una grande responsabilità».

«Presidente speriamo di averla almeno distratta un po' dai problemi di queste ore e di averla fatta sorridere». Il presidente del Coni e commissario di Lega Serie A, Giovanni Malagò, si rivolge così al Capo dello Stato Sergio Mattarella nel corso del suo intervento in occasione della visita di Juventus e Milan al Quirinale alla vigilia della finale di Coppa Italia. «Siamo molto felici e orgogliosi di essere qui oggi nel rispetto di una tradizione che da diversi anni identifica la Coppa Italia come la coppa del presidente della Repubblica italiana -esordisce il numero uno dello sport italiano-. Questa identificazione è ancora più forte con il luogo dove si celebra, che è lo stadio Olimpico, che ricorda il luogo dove nel 1960 ci son stati gli storici giochi olimpici di Roma. Che sia una festa dello sport». «Io so quanto lei presidente Mattarella sia impegnato in questi giorni in questioni molto più importanti, speriamo di averla piacevolmente distratta in questi minuti. Il mio ultimo pensiero va agli arbitri, al presidente Nicchi, a Rizzoli e all'arbitro Damato», conclude Malagò.

«Sono l'ultimo arrivato in questo mondo, ma ho da sempre una passione per lo sport. Oggi lo sport e il calcio accompagna tutti noi nella vita. Credo che lo sport e il calcio abbiano un grande potenziale di crescita e sviluppo in Italia. Questo deve dare a tutte le componenti un grande senso di responsabilità, dare esempio ai giovani e alla società civile». Lo ha detto il presidente della Lega di Serie A, Gaetano Micciché, nel corso del suo intervento in occasione della visita al Quirinale di Juventus e Milan alla vigilia della finale di Coppa Italia. «Dobbiamo svolgere una grande missione positiva -ha aggiunto Micciché-.
L'aspetto principale che differenzia l'Italia da altri Paesi europei altrettanto sviluppati sono le nostre città. Noi siamo unici perché le nostre città sono piene di arte e cultura». Infine il presidente di Lega ha lanciato un appello sulle infrastrutture: «Credo che si possa fare molto da questo punto di vista, il nostro mondo e anche quello del calcio ne ha bisogno. Vuol dire indotto e impieghi giovanili».
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