Ibrahimovic al ristorante in zona rossa, è bufera: «Aperto solo per lui». La difesa del Milan: incontro di lavoro

Ibrahimovic al ristorante in zona rossa, è bufera: «Aperto solo per lui». La difesa del Milan: incontro di lavoro
di Salvatore Riggio
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Lunedì 12 Aprile 2021, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 09:59

Dopo il rosso diretto rimediato al Tardini di Parma, Ibrahimovic è protagonista in negativo di uno degli scivoloni peggiori che potrebbero esserci in questo periodo. Come riporta Fanpage.it, l’accattante del Milan è stato fotografato a tavola con altri commensali in un ristorante milanese dove si sarebbe recato a pranzo ieri. Tra i commensali anche l’ex compagno rossonero Abate. Fanpage.it documenta tutto con una foto. Peccato che essendo fino a ieri Milano era in zona rossa (da oggi zona arancione) e quindi non era prevista in alcun modo la possibilità che i ristoranti ospitassero e servissero avventori ai tavoli.

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E un altro di carattere più individuale perché nessuno tra chi è stato immortalato nello scatto – Zlatan compreso – indossava la mascherina. La foto mostra una parte della tavolata, con i commensali seduti davanti a un calice di vino rosso. Il racconto di Fanpage.it è piuttosto dettagliato: Ibrahimovic si sarebbe fatto aprire il locale intorno alle 13.30 e il pranzo sarebbe costato circa 300 euro a persona. Si tratta del ristorante in via Petrarca e si chiama “Tano passami l’olio”, di proprietà di Tano Simonato: «Zlatan, Abate e un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d’ore e poi se ne sono andati a casa. È stata una cosa tra amici, noi ogni tanto ci vediamo da me se non ci vediamo da altri amici.

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Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto un bicchiere di vino», ha detto il titolare. Invece, da fonti vicine al giocatore invece filtra che il tutto sarebbe durato circa un’ora e si sarebbe trattato di un incontro di lavoro. La tesi del «bicchiere del vino e basta» è anche quella sostenuta dal Milan. Ma anche se fosse così, sembra chiara la violazione delle norme della zona rossa. E resta la gaffe evidente di un giocatore che era stato il testimonial per Regione Lombardia nella lotta al Covid: «Usa la testa, rispetta le regole, distanziamento e mascherina, sempre», aveva detto. Stavolta, non è stato così.

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