Inter-Juventus, il derby d'Italia sul mercato: non solo Bremer, prima è toccato a Lukaku, Stankovic e Platini

Inter-Juventus, il derby d'Italia sul mercato: non solo Bremer, prima è toccato a Lukaku, Stankovic e Platini
di Salvatore Riggio
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Lunedì 18 Luglio 2022, 12:52

Non c’è solo la sfida per Bremer. Negli ultimi anni ci sono stati altri derby d’Italia, tra Inter e Juventus, nel mercato. Quello per il brasiliano del Torino è soltanto l’ultimo avvincente capitolo. Da una parte i granata che vogliono 50 milioni di euro; dall’altra i nerazzurri che arrivano a 35 con i bonus e i bianconeri che – grazie alla cessione di de Ligt al Bayern Monaco – possono arrivare a 40 avendo più disponibilità economica. L’ultimo è stato quello per Kulusevski, ai tempi di proprietà dell’Atalanta. Nel gennaio 2020, sembra tutto fatto con l’Inter, ma la Juventus si inserisce all’ultimo momento, sorpassando i nerazzurri con un’offerta da quasi 40 milioni di euro. Invece, il più clamoroso è stato quello dell’estate 2019 per Lukaku. È l’obiettivo numero uno di Antonio Conte, appena sbarcato a Milano, ma il mercato va a rilento (tanto da lamentarsi nella tournée asiatica). Così la Juventus si inserisce, ma alla fine il belga opta per i nerazzurri e ci resta due anni vincendo lo scudetto 2021 e dicendo addio (per poi tornare qualche settimana fa).

La storia

Ma la lista ha nomi importanti: oltre a Dybala (che nel 2015 sceglie la Juventus beffando Inter e Milan) e Krasic che nel 2010 sbarca a Torino (ma si rivela una meteora), ci sono anche Stankovic e addirittura Platini. Il centrocampista ex Lazio, uno dei protagonisti del Triplete interista del 2010 con José Mourinho, decide di trasferirsi all’Inter nel gennaio 2004, quando sembrava tutto fatto con la Juventus, che aveva raggiunto un accordo di massima con il club biancoceleste. Invece, scelta inversa per Platini, Le Roi. Nel 1977 il suo passaggio a Milano è (o così comunque sembrava) cosa fatta: firmati anche i contratti. Di traverso, in quell’occasione, si mette, però, la Figc: blocco del trasferimento dei giocatori stranieri. Sandro Mazzola, dirigente all’epoca, si arrende e l’attaccante va al Saint Etienne. Nel 1982, ecco la Juventus. «Lo abbiamo preso per un tozzo di pane», le parole di Gianni Agnelli. «Diciamo che ci abbiamo aggiunto molto caviale, ma se l’è meritato».

 

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