Roma, bis di Zaniolo: fuori altri 6 mesi. Possibile operazione negli States

Zaniolo
di Ugo Trani
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 07:30
Il sorriso non c’è, anche se poi finisce in primo piano nella foto che posta Lorenzo Pellegrini, il vicecapitano della Roma, con la carezza al compagno raggiante. «Tornerai così» cioè allegro e felice. Nicolò Zaniolo, t-shirt nera e bermuda beige, ha la visiera del berretto, appoggiata al contrario sulla chioma bionda. Perché non vuole nascondere l’espressione di chi è stritolato dalla rabbia, quando scende dalla macchina a Villa Stuart per andare a scoprire quello che per la verità sa dal minuto 42’ di Olanda Italia: anche il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro è saltato, proprio come quello destro. E’ bastata quella fitta per capire: ecco il bis, pure se proprio non te l’aspetti. L’altra gamba, la stessa sensazione. E, voltando pagina dopo meno di 8 mesi, l’agenda che è identica. Lesione, intervento e stop di almeno 6 mesi. Il percorso di inizio 2020, dopo essere finito ko contro la Juve, il 12 gennaio, all’Olimpico. L’unica variante, il rinvio dell’operazione. Non stamattina nella clinica del professor Mariani, come annunciato inizialmente dalla Roma, ma tra qualche giorno. Il giocatore, confrontandosi con il procuratore e la famiglia e ricevendo l’ok dal club giallorosso, ha preso tempo. Riflessione in corso.

IN SCIA DI IBRA
Potrebbe andare all’estero, come fece 23 mesi fa Calafiori su input di Raiola. Negli States, scegliendo l’equipe di Freddie H. Fu, originario di Hong Kong e specialista di medicina dello sport e chirurgia ortopedica. E’ il capo del Dipartimento dell’Università di Pittsburgh in Pennsylvania. Anche Zlatan Ibrahimovic è stato rimesso in piedi lì. Zaniolo, intanto, non ha dormito. Il rientro nella Capitale all’alba c’entra, però, poco. A casa, da Amsterdam, è arrivato quasi alle 5 di mattina. Dopo 4 ore, l’appuntamento in clinica, accompagnato dalla fidanzata Sara. E, come lunedì sera quando è salito sul pullman azzurro, senza stampelle. E senza più la fasciatura a tutta gamba. Diagnosi solo da confermare. E già incassata, in lacrime davanti al professor Ferretti, negli spogliatoi Johan Cruijff Arena. «Mi sono impuntato» si sfoga con il medico della Nazionale. Non si calma nemmeno sentendo al telefono papà Igor e Mamma Francesca dalla Liguria. O il manager Claudio Vigorelli. Restano le mani in faccia, le stesse che portò davanti agli occhi quando si fece male contro la Juve. «Sta meglio, ma è una brutta botta» racconta il padre. Che aggiunge: «Non c’è da prendersela con nessuno, poteva capitare pure in allenamento a Trigoria».

IN BOCCA AL LUPO DAL TEXANO
Fienga è stato a trovarlo nella sua casa al Torrino. Gli ha girato gli auguri di Friedkin che a ottobre potrebbe regalargli il nuovo contratto, migliorando l’ingaggio fino a quasi 3 milioni. La nuova proprietà investe sul suo campione. Steso dal dolore sul prato d’Olanda. Insieme con la diagnosi, anticipata dallo spavento. Zaniolo, dopo aver annunciato la nuova lesione agli amici, usa la foto della sua rovesciata di Amsterdam, a fine serata, per farsi forza. E per avvertire chi già lo aspetta. Fonseca e la Roma spiazzati, ma pronti a seguirlo di nuovo nel recupero. E Mancini che, con l’Europeo slittato di 12 mesi, conta di averlo al meglio per il debutto contro la Turchia l’11 giugno all’Olimpico: «Può suonare banale dire che tornerai più forte di prima, ma sono sicuro che tu ci riuscirai. Forza Nicolò». Raffica di auguri, ovviamente. Da Fedez a Gravina, Totti, Nainggolan, Kluivert, Dzeko e Villar. Il giovane compagno Calafiori, anche lui vittima della maledizione del crociato, confessa su Instagram il suo stupore: «Senza parole… forza Nico». Sorpreso pure Bouah, stessa lesione. Ancora più coinvolto Florenzi, come Zaniolo per due volte in sala operatoria: «La vita a volte ti mette di fronte a ostacoli insormontabili. Ma sono segnali che ci stanno dicendo quanto sarà più bella quando tutto sarà finito e apprezzerai di più le piccole cose».
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