Bayer-Roma, Mourinho: «Ok Dybala, Smalling ed El Shaarawy. Il mio futuro? Voglio solo la finale»

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia del ritorno della semifinale di Europa League

Bayer-Roma, Mourinho: «Ok Dybala, Smalling ed El Shaarawy. Il mio futuro? Voglio solo la finale»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 09:38

José Mourinho non si sbilancia, tiene basso l’entusiasmo e annuncio il recupero dei big: «Dybala, El Shaarawy e Smalling sono disponibili». In vista della semifinale di ritorno contro il Bayer Leverkusen, il tecnico resta concentrato: «Non voglio parlare del mio futuro. C’è una partita da giocare domani che non è nemmeno la finale, è la semifinale. Il focus è la partita, non sto nemmeno pensando alla finale, né tanto meno al mio futuro». Ecco la conferenza stampa integrale. 

Dybala, El Shaarawy e Smalling sono disponibili?

«Sono tutti disponibili per giocare. Solo Karsdorp, Llorente e Darboe non lo sono».

La vittoria o meno dell’Europa League può condizionare il suo futuro?

«Non ne voglio parlare. C’è una partita da giocare domani che non è nemmeno la finale, è la semifinale. Il focus è la partita, non sto nemmeno pensando alla finale, né tanto meno al mio futuro». 

Rispetto alle cinque volte in cui ha conseguito una finale europea, c’è qualcosa di speciale qualora dovesse riuscirci?

«Il presente è più importante, il passato è passato, il futuro non lo conosciamo. Con il Porto ho giocato due finali europee in due anni consecutivi e io voglio arrivarci. Non tanto per me, perché sono diventato una persona diversa che pensa più agli altri che a sé stesso, ma per i ragazzi e i tifosi.

I tifosi perché sono straordinari, i ragazzi perché sono un gruppo incredibile, stanno facendo una stagione in cui danno tutto, ci sono stati momenti di difficoltà e loro meritano tanto. Nel calcio nessuno ti regala nulla e noi dovremo fare una partita straordinaria per arrivare in finale». 

Dybala e Smalling possono giocare insieme titolari?

«La questione è quanto tempo possono giocare, non per l’infortunio ma per il fatto che Chris non ha giocato nemmeno un minuto e Paulo solo 30. Smalling sono tre settimane che si allena, ma non con la squadra, Paulo si allena anche di meno. Devo pensare a quanti minuti possono giocare e devo pensare a cosa è meglio per il puzzle della partita. Loro due come El Shaarawy e Wijnaldum che ha giocato 60 minuti a Bologna, sono a disposizione». 

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Le quote dei bookmaker danno la Roma favorita per la vittoria della Coppa. Voi avete questa considerazione?

«Scaramantico zero, bookmaker zero, sentirmi favorito zero. Quello che dico da 20 anni è che quando si arriva in semifinale ci sono 25% di possibilità di vincere la competizione e il 50% di per arrivare in finale. La partita di domani non so che direzione prenderà, è difficile dirlo. Quello che vogliamo fare è arrivare in finale. Non sappiamo se arriveremo ai rigori, ai supplementari, se la perderemo e vinceremo. So solo che c’è tanto da giocare, è ancora lunghissima, il risultato della prima partita è 1-0».

Delle quattro semifinaliste, l’unica che non è retrocessa dalla Champions è la Roma. Questo significa che ha più diritto delle altre di vincere la Coppa?

«Se io non avessi l’ambizione di vincerla, avrei detto già che l’abbiamo vinta. Questa però è teoria, in pratica uno dei quattro la porta a casa. Ma voglio essere chiaro, quanto rispetto per il Bayer come squadra, ma che l’esperienza ci fa pensare e dire che è 1-0 per noi all’intervallo. Ha molto più valore una squadra che ha fatto 14 partite in Europa League e che è costruita per giocarla, che una che fa investimenti e pensa sin dall’inizio al girone di Champions. È anche la bellezza dell’Europa League con squadre di differenza di potenziale. C’è stata una fase a girone difficile con il Betis che era forte, poi playoff con il Salisburgo che era in Champions, poi la Real Sociedad che giocherà la Champions l'anno prossimo, il Feyenoord che è campione d'Olanda. È stato un percorso duro. Tutta questa è teoria, pensiamo a domani"

Le grandi prestazioni che la Roma ha fatto al ritorno sono state sempre in casa, quanto è importante avere i tifosi vicino?

«La Roma non ha segnato a San Sebastian, ma si è qualificata. Se la domanda è meglio giocare in casa o fuori, io dico che è meglio stare in casa con i nostri. Ma dico anche che la prima partita in casa contro il Bayer Leverkusen era mentalmente difficile per noi. Giocare la prima partita in casa che teoricamente devi vincere è stato molto difficile. Speriamo domani di vincere e andare in finale». 

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