Le critiche. «Se ci sono aspettative molte alte che poi non vengono realizzate vuol dire che stiamo lavorando bene. Siamo perfettamente a nostro agio con la responsabilità che ne consegue, anche se non tutte sono sono sotto il nostro controllo, come gli infortuni: su tutti Castan, Strootman che ha giocato solo 2-3 partite e poi Iturbe. Anche la coppa d’Africa è uno di questi. Cosi la squadra va in difficoltà anche perché si sono giocate tante partite e può capitare un peridio d’appannamento. Nessuno dice che il campionato sia finito, ci sono giocatori nuovi in arrivo e la squadra tornerà a vincere».
Mercato: «Non voglio entrare nel dettaglio: intanto la Roma ha 29 giocatori in rosa e non possiamo comprare all’infinito. Bisogna fare i conti con quella che è la rosa esistente e il suo costo. Sulle tempistiche ci sono da tenere conto le trattative. Arriveranno dei giocatori nuovi. Ogni acquisto arriva dopo lunghe valutazioni.
Ibarbo e Doumbia: «Ogni acquisto nasce da lunghi periodi di valutazione. Doumbia è seguito da tanto da Sabatini, quasi tre anni, e in questa finestra di mercato si sono create le condizioni economiche per prenderlo. Quando le opportunità si creano ci si lavora per essere definite e Ibarbo non è una scelta dell'ultimo minuto».
I tifosi: «I tifosi devono sapere che quando loro sono delusi ed incazzati noi lo siamo 10 volte di più. Quando non si riesce a vincere non è per scarso impegno e per scarsa volontà, ma è una questione di problematiche che ci possono stare nell’arco di un campionato. Non cambia niente per le prospettive della nostra squadra».
Garcia: «Alla fine sono i numeri che parlano, e bisogna fare sforzo piccolo per andare a leggere i numeri di Garcia e la media-punti da quando è sulla panchina della Roma».