Atalanta-Udinese, Tudor: «A Bergamo ci aspetta una battaglia». Gasperini: «Nessuno può fermarci»

Atalanta-Udinese, Tudor: «A Bergamo ci aspetta una battaglia». Gasperini: «Nessuno può fermarci»
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Domenica 28 Aprile 2019, 13:49 - Ultimo aggiornamento: 14:25
Il tecnico dell'Udinese Igor Tudor presenta così, nella consueta conferenza stampa della vigilia, il posticipo di domani contro l'Atalanta. «Domani a Bergamo ci aspetta una battaglia contro una squadra di grande qualità che gioca per la Champions. Noi vogliamo fare una bella figura, una bella prestazione, consapevoli delle nostre qualità, confrontandoci con una delle squadre più forti del campionato. Spero che possa aver pagato qualcosa in termini di energie mentali dopo la gara di coppa», commenta ancora Tudor guardando in casa avversaria, consapevole allo stesso tempo che «vincere, fare cose buone», come conquistare un biglietto per la finale di Coppa Italia, «può darti anche energia». «Dobbiamo guardare a noi stessi. È su questo che possiamo lavorare. I giocatori stanno bene, abbiamo lavorato bene questa settimana. Finalmente una settimana lunga. Ho visto la squadra bene», conclude.

«Viaggiamo forte da tanti mesi: non ci sono fatiche e pesi mentali che possano porci dei freni».
Alla vigilia del match casalingo con l'Udinese, Gian Piero Gasperini carica la sua Atalanta, negando la stanchezza per le due rimonte vittoriose a Napoli e con la Fiorentina tra lunedì e giovedì: «Abbiamo inaugurato benissimo una settimana importante e, a parte Toloi, stiamo tutti bene - spiega il tecnico nerazzurro -. Siamo attenti, siamo pronti e abbiamo fiducia, altrimenti non rimonteremmo le gare. Episodi a parte, crediamo sempre nella possibilità di ribaltare il risultato». Il tecnico mette comunque in guardia i suoi: «All'andata sul 2-1 per noi ci fu un palo clamoroso di Fofana. Le partite sono così: giochi meglio ma magari non riesci a concretizzare. Noi abbiamo bisogno di vincere per fare classifica, non andiamo avanti a pareggi». La chiosa è una consapevolezza della forza del gruppo: «Vedo i miei molto consapevoli e motivati. L'elettricità che si percepisce in città e tra i tifosi deve servire per ricaricarci le energie, senza farci prendere troppo dall'euforia».
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