Atalanta, la cenerentola bergamasca scrive la storia. L'Inter scaccia gli incubi

Atalanta, la cenerentola bergamasca scrive la storia. L'Inter scaccia gli incubi
di Gianfranco Teotino
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Lunedì 27 Maggio 2019, 10:42
Alla fine, è rimasto fuori il Milan: era l'esito più probabile, ma ci si è arrivati dopo che la traversa e Handanovic hanno miracolosamente salvato l'Inter all'89' e al 91' e dopo un'ultima notte ricca di emozioni, di colpi di scena, di Var e, giusto per mostrare al mondo la faccia attuale del calcio italiano, condita pure da una gratuita sceneggiata a suon di spinte, insulti e testate che ha rovinato la partita in fondo attesa come la meno drammatica della serata: quella di Reggio Emilia. In Champions ci vanno Atalanta e Inter, in ordine di classifica.
CENERENTOLA AL BALLO
La cenerentola bergamasca è così riuscita a ottenere il risultato più importante della sua storia. Con pieno merito. E' stata la squadra più inglese del campionato, per ritmi e intensità di gioco: una voglia di vincere mai intaccata nemmeno da una certa propensione a subire gol all'inizio delle partite. Con questo spirito ha fatto l'impresa. Soltanto dopo la finale di Coppa Italia, la squadra di Gasperini è stata colta da una certa ansia da prestazione. E chissà come sarebbe andata a finire ieri senza l'ultima follia di Berardi, talento senza pace, che le ha consentito di vincere grazie a un secondo tempo interamente disputato in superiorità numerica.
Solo in extremis, si è salvata invece l'Inter dal suo cupio dissolvi. E' stata un tormento anche l'ultima stazione della via crucis spallettiana. Le regole del suicidio perfetto prevedevano proprio il copione con la scena del reprobo Icardi a sbagliare il rigore della tranquillità, quello del 2-0 all'Empoli, dopo l'ennesima notte popolata da demoni e streghe, draghi persino, Dragowski per la precisione.
A scacciare gli incubi, prima la rete di Keita, l'ex laziale quasi sempre trascurato, nonostante abbia chiuso il campionato con una media gol-minuti giocati migliore di quella di tutti i suoi compagni; poi, dopo l'l-1 del terrore, il Nainggolan che non ti aspetti e i brividi del recupero.
CHE PECCATO
Spiace per il generoso Empoli e anche per Gattuso: non ce l'ha fatta per un punto. In realtà, è stato condannato dalle due sconfitte nei derby. Ma il Milan, obiettivamente, aveva qualcosa in meno non solo dell'Inter, ma anche di Roma e Lazio. Eppure, è riuscito a finire davanti alle romane. Una magra consolazione.
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