Roma, oggi il closing e l'inizio dell'era Friedkin

Dan Friedkin
di Romolo Buffoni e Ugo Trani
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Lunedì 17 Agosto 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:03

Sarà una cura dimagrante, che i tifosi sperano non riguardi la squadra già da anni a dieta ferrea in tema di vittorie. L’Associazione Sportiva Roma oggi passerà ufficialmente nelle mani di Dan Fiedkin, che la riceverà da quelle di Jim Pallotta per un’affare complessivo da 591 miioni di euro. Succederà al termine di una giornata che, da noi in Italia, comincerà all’ora di pranzo, mattina negli States. Non bisognerà però attendere nessun atterraggio: la pandemia di coronavirus costringerà i due milionari a stringersi la mano telematicamente e a scambiarsi i documenti via email. Sembrerà più baseball che calcio: basi Houston e Boston, con notaio a Roma (in un prestigioso studio legale in centro). Londra? Lì esiste un ufficio del Friedkin Group, ma non dovrebbe essere coinvolto. Al termine delle operazioni, il nuovo presidente saluterà i tifosi con un messaggio, trasmesso da tv, radio e canali social del club. A seguire il primo vertice dell’éra Firedkin in conference call con l’ex management di Pallotta.
PIANI A MEDIO LUNGO TERMINE
Ancora America, dunque, ma con un punto di vista diverso, almeno all’inizio: niente proclami, progetto a medio lungo termine (i piani saranno minimo triennali, ma potrebbero anche ad avere gittata di 5 anni), e risanamento dei conti. I tifosi che si aspettano un colpo ad effetto, un grande nome magari a fine carriera, si devono mettere l’anima in pace. Ma possono stare sereni colore che temono la cessione dei talenti oggi in giallorosso, ovvero Pellegrini e Zaniolo: resteranno. Così come resterà al suo posto Fonseca: il portoghese però sarà sotto esame e deve la sua conferma a un calendario ristretto che non concede margini di manovra. Tempi che non lasciano spazio nemmeno a una scelta ponderata del direttore sportivo: la sessione di mercato che scatterà il 1° settembre e si chiuderà il 5 ottobre sarà condotta dall’attuale Ceo Guido Fienga e dall’attuale team manager Morgan De Sanctis. Solo dopo Friedkin darà l’assalto al “big” italiano da scegliere in una rosa di tre nomi: Paratici (Juventus), Ausilio (Inter) e Giuntoli (Napoli). La via esotica porta a un solo nome, quello di Ramon Planes che, oggi, può lasciare la carica di segretario organizzativo del Barcellona a causa del terremoto scatenato dal 2-8 con il Bayern. Un’umiliazione che provocherà la rivoluzione nel club blaugrana.
LA SQUADRA
Niente colpi ad effetto, quindi, ma nemmeno sorprese sgradevoli: prima di Ferragosto sono state messe insieme le garanzie finanziarie necessarie da presentare alla Covisoc per l’iscrizione della squadra alla prossima serie A che va perfezionata entro mercoledì. L’imprenditore texano, che ha costruito la sua fortuna distribuendo in esclusiva in alcuni stati il marchio Toyota, ricoprirà in prima persona la carica di presidente che non andrà quindi al figlio Ryan nonostante sia il giovane rampollo l’uomo destinato a ricoprire il ruolo di frontman del gruppo. Subito dopo la firma, decadrà l’attuale Consiglio d’amministrazione: uscirà ovviamente Pallotta e altri sei componenti americani; entreranno Dan e Ryan Friedkin con almeno i tre fidati collaboratori del gruppo: Marc Watts, Eric Williamson e Brian Walker (chissà quanto ferrati nel calcio ma con tre cognomi a iniziale doppia v che fa venire in mente la parola inglese “win” sospirata da 12 stagioni a Trigoria). Ai primi di settembre verrà convocata l’assemblea dei soci.
LA BORSA
A fine settembre Friedkin lancerà l’Opa (Offerta pubblica di acquisto) per rastrellare le azioni del “flottante” (circa il 14%).

Non è stato ancora fissato il prezzo, che però non potrà scendere sotto gli 0,1165 euro pagate da Friedkin per l’acquisto delle azioni di Pallotta. Subito dopo scatterà la procedura di “delisting” cioè di uscita del titolo da Piazza Affari. Il nuovo cda sarà definito ad ottobre.

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