Arriva l'off-side technology: il fuorigioco diventa automatico

Arriva l'off-side technology: il fuorigioco diventa automatico
di Roberto Avantaggiato
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Venerdì 9 Aprile 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 18:26

Dopo la gol-line technology arriva l’off-side technology. Ad annunciarlo, per ora come possibilità e non come certezza, è Arsene Wenger, al quale la Fifa ha affidato la responsabilità dello sviluppo del calcio mondiale. E il francese, ex tecnico dell’Arsenal, non poteva che scegliere un giornale inglese, l’autorevole Times, per portare a conoscenza di tutti quella che potenzialmente è una vera rivoluzione per il calcio internazionale. La Fifa si è infatti dichiarata pronta a sperimentare il fuorigioco automatico in occasione dei Mondiali 2022 in Qatar. Così, dopo la gol-line, ecco l’offside technology, che cambierebbe, radicalmente, la vita degli assistenti di linea.


I SISTEMI


Wenger, ha rivelato al quotidiano inglese di aver avuto modo di assistere ad alcuni esperimenti della nuova tecnologia, l’ultimo al Mondiale per club di febbraio, con un sistema ideato dalla società svedese Tracab in grado di dare informazioni ai guardalinee in 5 secondi. Due i sistemi al vaglio della Fifa, che dovrà comunque avere il via libera dall’Ifab: il primo in pratica ricalca quello già previsto per il gol-fantasma, con l’invio di un messaggio istantaneo all’orologio al polso dell’assistente di linea. Al quale spetterebbe, comunque, il compito di valutare se la posizione di fuorigioco sia attiva o passiva rispetto al gioco. Un’altra opzione è quella rappresentata da un sistema semi-automatico, in cui il messaggio arriva al Var e non al guardalinee.

Questa ipotesi, però, trova resistenze nell’impatto che il Var potrebbe avere sulle dinamiche del gioco, viste le lunghe attese che già oggi si devono affrontare per ufficializzare una decisione. «In media, bisogna attendere circa 70 secondi, talvolta 80, altre ancora più lungo prima che gli assistenti al Var valutino una posizione», ha aggiunto Wenger.


LE POLEMICHE


Var che in Italia, in aueste ultime settimane, sta suscitando accese polemiche per via di un utilizzo sempre più parsimonioso. Una scelta precisa dell’Aia, che si sta adeguando, senza aver avuto imput dall’Uefa, ad un utilizzo europeo che è meno invasino, molto meno invasivo che nel nostro campionato. In Inghilterra, addirittura, il Var è visto come il fumo negli occhi e il suo utilizzo continua ad essere poco gradito per via di un arbitro Var che revisione quasi d’autorità la decisione presa in campo senza bisogno della on field review, che sono praticamente azzerate. Come in Italia, dove però, si parte da un concetto diametralmente opposto: l’ultima parola spetta al direttore di gara in campo. Anche se sbaglia in modo evidente com’è accaduto mercoledì scorso a Mariani e Irrati nei due recuperi di campionato.

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