Arbitri, lo stato di forma ancora non c'è: il Var potrebbe farlo ritrovare

Arbitri, lo stato di forma ancora non c'è: il Var potrebbe farlo ritrovare
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Lunedì 29 Giugno 2020, 07:30
Non ci sono solo le squadre ad accusare le difficoltà del ritorno in campo dopo tre mesi di stop. Anche la classe arbitrale sta mettendo in mostra alcuni limiti nella preparazione e nel riprendere il ritmo-gara, come si è visto in questo secondo turno post-covid. Se nel primo blocco di partite la presenza in campo dei big aveva tutto sommato convinto (anche ieri Di Bello e Doveri ok) in questa seconda tornata gli arbitri di seconda fascia stanno invece faticando a convincere. Il ravennate Fabbri, sabato sera, è l’emblema di questa difficoltà e non a caso, forse, che gli errori più evidenti li abbia commessi nella parte finale della partita, quando l’ossigeno scarseggiava anche per lui. Errori che si sono specchiati in quelli di Irrati, che da parte sua conferma di vivere una stagione davvero dimessa, soprattutto sul piano fisico, al punto da farò sorgere il dubbio se non sia il caso di anticipare la sua presenza costante in sala Var.

Ecco, proprio il Var è tornato al centro del dibattito, com’è naturale che sia in presenza di decisioni arbitrali poco convincenti. Ma come sappiamo, la video assistenza ha i suoi limiti, che la rendono inutilizzabile in presenza delle valutazioni arbitrali. Al punto che se Fabbri dice via auricolare al collega “il contatto c’è stato, il contatto c’è stato”, il Var deve silenziarsi. Quando, invece, una maggiore collaborazione potrebbe agevolare il lavoro dell’arbitro che sta in campo, evitando loro, forse, di concedere i cosiddetti “rigorini” (il totale di questa stagione ha già ampiamente superato quello della scorsa stagione).

Il Var, invece, è efficace quando c’è da individuare i falli di mano (anche per l’applicazione dell’assurda regola che ha tolto la rete a Veretout mercoledì scorso) o nell’individuazione dei fuorigioco. Utilizzare di più la Var, anche forzando straordinariamente il protocollo in un finale di stagione straordinario, aiuterebbe anche a mascherare quell’inevitabile ritardo di forma di alcuni arbitri, ai quali non si può certo dare colpa di essersi potuti allenare solo nel cortile di casa o giù di lì.
 
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