Lazio, la prima di Sarri è con il pienone. Luis Alberto, c'è l'incontro con la società

foto Rosi
di Alberto Abbate
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Sabato 17 Luglio 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 18:04

dal nostro inviato 
AURONZO

Il Sarrismo non è solo filosofia, è un meraviglioso lavaggio del cervello. Scordatevi il passato, toglietevi dalla testa ogni grillo. Mau inculca da sette giorni i suoi schemi difensivi, offensivi, tiri, falli laterali e calci d’angolo. È un autentico martello e, nonostante ripeta il suo calcio allo sfinimento, tutti starebbero lì ore ad ascoltarlo col sorriso stampato. Persino Luis Alberto, sbarcato da due giorni e già colpito. Meglio così, per uno che ha manifestato nel peggior modo il suo pensiero d’addio e adesso deve farsi perdonare l’ennesima marachella sul campo. Sarri lo sta studiando, ieri lo ha ancora istruito davanti al pubblico. Oggi arriverà pure Tare a confessarlo e ricatechizzarlo. Salvo impedimenti dell’ultimo minuto, atteso pure Lotito: lui vorrebbe ignorarlo. Qualche tifoso vip ha già ribattezzato lo spagnolo Gesù Cristo per il capello sempre più folto, ma solo ironizzando sul suo ultimo comportamento da Divo. Il numero 10 però adesso abbassa il capo concentrato perché ha capito che ha davvero poche alternative (Milan e Villarreal giocano al ribasso) per sfuggire al suo futuro alla Lazio. Anzi, deve riprenderselo e sfruttare l’aiuto dell’estimatore Maurizio per sottrarsi all’ira funesta di Lotito che, se avesse una offerta da 45 milioni, lo cederebbe subito. Oggi Luis Alberto farà uno spezzone nel primo test delle 18.30 contro la  Top 11 Radio Club 103 di Auronzo, ma non per castigo. Semplicemente perché la sua condizione è indietro e bisogna scongiurare qualunque altro infortunio. Già Reina si è stirato, Strakosha così fra i pali sarà il primo. 
BOOM
La curiosità sta diventando già delirio. File dalla mattina ieri al botteghino e nel pomeriggio polverizzato il pacchetto di 425 biglietti (12 euro l’uno) per la prima uscita della nuova Lazio. Sono tutte biancocelesti le Tre Cime di Lavaredo: si preannuncia il record assoluto di 14mila presenze sino al 28 luglio, ultimo giorno di ritiro, e ieri sugli spalti c’era già una tettoia di ombrelli sotto il diluvio. Non conta il tempo, in una settimana Sarri ha già incantato coi suoi pizzini in mano, i metodi e le battute in toscanaccio. È silenzioso solo in albergo, ma non è certo un orso: sorride quando intravede in tribuna una bandiera con un pacco di sigarette e la scritta «Maurizio». L’anti-social si sta sciogliendo, a tal punto da aver deciso di sbarcare pure sul web col suo personale sito www.mauriziosarri.com. Oggi però il 4-3-3 dovrà dimostrargli di aver recepito più di un insegnamento. Lazzari ne è sicuro: «Con lui ci stiamo divertendo e io posso fare il terzino anche per riprendermi l’azzurro». Potranno giocare l’amichevole, nonostante il mancato tesseramento, anche Kamenovic, Hysaj e sopratutto Felipe Anderson.
MERCATO
L’indice di liquidità non sblocca il deposito del loro contratto. Eppur qualcosa si sta muovendo. Ripresa la trattativa col Psg per la cessione di Correa, che potrebbe portare in dote Sarabia e 18 milioni più 4 di bonus. La Lazio avrebbe così un altro esterno in un sol colpo, anche se rimane Julian Brandt il preferito. Chissà che non si possa arrivare pure il tedesco, dal momento che - in un incontro nella capitle con Lotito - il Borussia Dortmund ha aperto al prestito con diritto di riscatto. Shakiri è nell’elenco, ma più dietro nel gradimento. Sarri vorrebbe sfruttare la trattativa arenata per il rinnovo di Insigne e portarlo alla Lazio, ma Tare lo reputa solo un sogno. Gli incassi delle uscite biancocelesti servono piuttosto per chiudere il discorso Toma Basic (distanza di appena un milione) col Bordeaux. Il Sarrismo è in movimento.
 

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