Nuova Roma, (non) c'è solo un capitano: Mou gira la fascia e sceglie i suoi leader

Nuova Roma, (non) c'è solo un capitano: Mou gira la fascia e sceglie i suoi leader
di Stefano Carina
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Lunedì 19 Luglio 2021, 07:30

Prima Mancini, poi Zaniolo, ora Dzeko. Mourinho non fa mai nulla per caso. E avendo già deciso che i gradi di capitano saranno confermati sul braccio di Pellegrini, nelle prime due amichevoli - in assenza del centrocampista - ha voluto lanciare dei segnali. Al gruppo e alla società. Non può essere un semplice episodio se la fascia che lo scorso anno fece tanto discutere, sta passando di braccio in braccio. Sarebbe stato più semplice affidarsi ad un calciatore, al massimo due e invece lo Special One ha deciso di farla ruotare. Perché nonostante le rassicurazioni ricevute dal club è sempre meglio far capire all’esterno come la si pensa, per sgomberare il campo da possibili e fastidiosi equivoci. Mancini, Zaniolo, Dzeko (e Pellegrini) hanno storie diverse da raccontare ma rappresentano per José la base sulla quale ripartire. Poi è chiaro che il mercato, soprattutto per Edin, potrebbe regalare scenari diversi da qui sino al termine della sessione estiva. Una cosa però deve essere chiara: finché resterà a Trigoria, il bosniaco è fondamentale. 
IL BOSNIACO AL CENTRO 
Come lo sono Zaniolo - atteso come il rinforzo più importante al di là di quello che potrà regalare il mercato - Pellegrini, al quale il portoghese affiderà il delicato compito di trequartista, e Mancini, chiamato al definitivo salto di qualità. Del resto Gianluca, seppur in crescita, ha sempre fatto parte di quel reparto che negli ultimi 2 anni ha subito 137 reti e ha perso il treno per l’Europeo a discapito di Toloi. «Responsabilizzare equivale a far sentire una persona consapevole del ruolo che ha, appena un uomo posa il suo sguardo su di lui», spiegava Dostoevskij. Ecco Mou, assegnando la fascia, ha voluto fare proprio questo. Per i diretti interessati e per chi li guarda. Ieri, chi ha avuto modo di sbirciare l’amichevole con la Ternana (conclusasi 2-0, un gol per tempo di Carles Perez e Kumbulla) ha intravisto lampi di vecchio Dzeko. Volenteroso, sempre a disposizione del compagno. È mancato il gol: poco male, arriverà in occasioni più importanti. La cosa fondamentale - riuscita pienamente - era rimetterlo al centro della Roma. Più che con le parole (negate il giorno della presentazione a domanda diretta) José ha preferito i fatti. Così 184 giorni dopo eccolo di nuovo capitano. E poco importa se già contro la Triestina cederà nuovamente i gradi. Il messaggio è arrivato: Edin torna al centro del villaggio giallorosso. E lo fa, con due terzi del tridente che dovrà supportarlo nel 4-2-3-1 in stagione. Ieri c’erano Zaniolo, Mkhitaryan e Perez. A breve tornerà Pellegrini. La nuova Roma sta nascendo. 
MIGLIORAMENTI 
Con la Ternana, rispetto al Montecatini, il livello dell’avversario ha regalato risposte più indicative.

Siamo ancora all’inizio e tra infortunati, mercato in entrata ancora in stand-by e qualche calciatore in vacanza dopo l’avventura all’Europeo, il quadro non può essere completo. Ma l’affidarsi alla coppia Smalling-Mancini in difesa, all’attacco per 3/4 titolare nella ripresa, dà l’idea di un lavoro che prosegue senza intoppi. Rispetto al match contro i dilettanti toscani, ieri è stato più incisivo il pressing (primo gol nasce da un intercetto di Diawara, trasformato poi in assist) e per quanto è filtrato - versante Ternana - è la compattezza della squadra giallorossa ad aver sorpreso. Per intenderci: reparti molto stretti, attenti, difficilmente superabili e quello 0 nella casella dei gol subiti che dopo due anni di gradinate fa sempre un certo effetto. Anche se l’avversario è la Ternana. 

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