Lazio, due giorni per decidere su Sarri. Ma Lotito vede Vitor Pereira

Lazio, due giorni per decidere su Sarri. Ma Lotito vede Vitor Pereira
di Alberto Abbate
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Mercoledì 2 Giugno 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 10:51

Qui si fa Sarri o si resta con l’amaro. Mihajlovic ha detto sì al Bologna ed è sfumato. Italiano si è visto ieri con lo Spezia, ma per la firma sino al 2023 si è preso un altro giorno. Non è un caso: sondato domenica pomeriggio, è uno dei piani b di Lotito, che però ieri sera ha conosciuto ed è rimasto impressionato da Vitor Pereira per tre ore a Formello. L’ex campione di Portogallo ed ex vice di Villas Boas (pure lui in ballo), dopo averlo sostituito allo Shangai è rimasto a spasso. È un altro segnale che su Sarri le riflessioni in corso, ma un infastidito Maurizio ha intenzione d’aspettare sino a domani al massimo. Tare è in pressing su Lotito dopo averci parlato vis a vis a lungo. Il presidente però deve fare tutti i conti del caso, ingaggiarlo è dispendioso. Triennale da tre milioni a stagione e 500 di bonus (e premi vari) più lo staff al suo fianco: alla Juve aveva portato Martusciello come secondo, ci saranno senz’altro Ianni (secondo assistente), Renzato (recupero degli infortuni), Losi (specializzato coi Gps), Picchioni (scouting) e c’è qualche altra figura in ballo. Insomma, questa è un’operazione da almeno 25 milioni di euro lordi per la Lazio. Ma il problema, poi, non è solo questo, perché a Formello ci sono delle moderate preoccupazioni sul carattere spigoloso del tecnico. Anche se Nocione (così lo chiamavano a Perugia) potrebbe riportare la Lazio in Champions in tuta, velocità, inventiva e spettacolo, al di là di qualche sigaretta o parolaccia di troppo. Ieri c’è stato un nuovo contatto in attesa dell’incontro definitivo, ma l’irruzione di Vitor Pereira nella notte spaventa un popolo intero.

PROGETTO

Il progetto di Sarri è serio.

E’ disponibile a tornare al 4-3-1-2, ma serve più di qualche ritocco. Vuole un altro difensore insieme ad Acerbi al centro, Maksimovic svincolato può essere buono. È assistito dal suo agente Ramadani, che ha già da tempo (pure per Jerome Boateng) un discorso aperto. Lazzari può e dev’essere sacrificato: va bene Marusic, ma meglio il pupillo Hysaj sull’altro lato. Può tornare trequartista Luis Alberto, mezzala Milinkovic a meno di offerte clamorose per cederlo, ma va comunque ridisegnato il resto del rombo. Leiva ha già dato il meglio e Sarri è abituato ad avere (vedi Valdifiori e Jorginho) un regista puro: il già corteggiato Torreira potrebbe anche essere il nome giusto. Poi però va pure inserito un uomo roccioso a centrocampo: chissà che Thorsby della Samp non possa essere di gradimento. Immobile è un punto fermo, Correa resta in bilico, così i tifosi invocano il ritorno di Felipe Anderson. Muriqi, ieri autore di un poker col Kosovo, spera nel rilancio: «Non so il mio futuro, ma voglio rispettare i 4 anni di contratto». Sarri non vuole soldati di lusso, ma soldati disponibili a sacrificarsi al suo credo. Serve comunque disponibilità nel portafoglio.

CAMBIAMENTO

In lizza altrimenti resterebbe Andrea Pirlo per restare sul 3-5-2 e rinnovarlo. I tifosi però ora vogliono solo Sarri alla Lazio. Quella sì che sarebbe davvero una rivoluzione storica di Lotito. Che nel frattempo restaura anche altri settori di Formello: il direttore del canale ufficiale De Martino, dopo Inzaghi, può dire addio. E il comandante Sarri guidare il cambiamento. Non può finire tutto in fumo per un Mister X dall’estero.

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