Alla scoperta di Daniel: ecco chi è il terzo Maldini nella storia del Milan

Daniel Maldini in azione con la Primavera del Milan
di Salvatore Riggio
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Venerdì 22 Novembre 2019, 21:58 - Ultimo aggiornamento: 22:39

La prima volta non si dimentica mai, soprattutto se giochi al Milan, il tuo cognome è Maldini e sei nipote di Cesare e figlio di Paolo, due totem della storia rossonera. Fresco di rinnovo del contratto fino al 2024, Maldini junior - secondogenito dell’ex capitano e attuale dirigente - è stato convocato per la prima volta tra i grandi per il match contro il Napoli di domani pomeriggio. Vista la squalifica di Calhanoglu e l’infortunio di Borini, Stefano Pioli ha pescato Daniel - è nato nel 2001 - dalla Primavera. Rispetto al nonno e al padre, c’è una differenza importante. Se i primi due sono stati difensori (Cesare centrale, Paolo prima terzino sinistro poi centrale), Maldini junior è invece attaccante. Dopo i diversi acciacchi di questo inizio stagione, il 18enne è rientrato in campo il 30 ottobre nei sedicesimi di Coppa Italia Primavera in campo dello Spezia: in quell’occasione, la squadra di Federico Giunti aveva vinto 1-5 e Daniel aveva firmato una doppietta nel primo tempo. Uno su rigore, uno su punizione. La sua specialità.

FIGLIO D’ARTE
Prima di questa doppietta, i tifosi del Milan avevano potuto vederlo all’opera non solo con la Primavera della scorsa stagione, ma anche nella tournée statunitense con Marco Giampaolo, nel match di Kansas City contro il Bayern Monaco. Una sorta di passaggio di consegne - ed è quello che in via Aldo Rossi si augurano nel futuro - con il nonno Cesare e il padre Paolo. Contro i bavaresi aveva giocato titolare come trequartista con la speranza di aggiornare la saga dei Maldini con la maglia del Milan. Chi segue da tempo (e da vicino) Daniel, riconosce alcune movenze dell’ex bandiera rossonera: stessa eleganza e stessa schiena dritta un po’ in avanti. Con la differenza di non avere la 3 (ancora?) sulle spalle. Se debutto sarà, sarà suggestivo possa accadere contro Carletto Ancelotti, che di suo padre Paolo è stato sia compagno di squadra sia allenatore. Potrebbe così esserci l’inizio del terzo capitolo di una delle storie più belle del calcio italiano, non solo del Milan.

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