L'Atalanta espugna Amsterdam, conquista una storica seconda qualificazione di fila agli ottavi di Champions League e in campo spazza via le tensioni della vigilia con una prestazione rocciosa, non brillante, ma intrisa di solidità e di mentalità vincente. Basta una puntura di Muriel a suggellare una partita in cui sarebbe bastato anche il pareggio. Missione compiuta dunque. E agli ottavi ci va di slancio con 11 punti in tasca.
E' stata una vigilia in subbuglio per l'Atalanta dopo il diverbio Gomez-Gasp di settimana scorsa durante la sfida con il Midtjylland. In campo, però, l'Atalanta è stata compatta più che mai. Non ha entusiasmato con un gioco ruggente, ma è stata strategicamente impeccabile: coriacea, quadrata, granitica, soprattutto nelle coperture difensive. Intanto dal 1' si rivede il Papu Gomez che avrebbe invece comunque saltato, insieme ad Ilicic, la partita di campionato contro l'Udinese, rinviata poi per maltempo. Ilicic resta in panchina, come Muriel che poi diventa match winner. Gasp si affida di nuovo alle geometrie razionali di Pessina in posizione di trequartista, con Zapata-Gomez di punta. Il primo tempo scivola via senza sussulti, con l'Ajax che domina il fraseggio ma non incide sulla trequarti e non tira mai in porta. E l'Atalanta che non incanta, ma gestisce con ordine subendo il palleggio olandese senza mai andare in affanno. Anzi, l'occasione più succulenta capita proprio sui piedi nerazzurri a metà circa del primo tempo: Gomez ispira, Zapata rifinisce e de Roon di prima intenzione, da buonissima posizione, non inquadra la porta.