Acerbi-Smalling, una sfida tra due leader centrali: gli indispensabili per Inzaghi e Fonseca

Acerbi-Smalling, una sfida tra due leader centrali: gli indispensabili per Inzaghi e Fonseca
di Daniele Magliocchetti e Stefano Carina
4 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Gennaio 2021, 07:30

Uno veste il numero 6. L’altro il 33 che a pensarci bene, sommando i due tre, fa come totale sempre 6. Smalling e Acerbi, così diversi ma allo tempo così uguali. Il giallorosso guida silenziosa, il biancoceleste capace di toccare il fondo e poi risalire sino a guadagnarsi nuovamente la nazionale. Entrambi leader, spetta a loro fermare rispettivamente Immobile e Dzeko. 
IL RILANCIO 
Acerbi vive questo derby in duplice veste: come rilancio per la Lazio, ma anche per se stesso. Non è la solita stagione impeccabile per il difensore. I tifosi erano abituati bene, sempre in campo e tra i migliori, se non il migliore. Quest’anno invece, tra qualche noia ai flessori che l’ha costretto a saltare tre partite di campionato (quasi un record in negativo) e alcune prestazioni sottotono, l’immagine del centrale difensivo irreprensibile, a tratti davvero insuperabile, è stata scalfita. Senza esagerare, il muro si è un po’ sgretolato. Non è certo per questo motivo se la Lazio è l’ottava retroguardia più battuta del torneo, ma potrebbe rappresentare una delle spiegazioni. Lui, ‘Ace’, sa bene che non sta rendendo come al solito e di recente sta cercando di riequilibrare le sue giocate per tornare ad essere il punto di riferimento della squadra. Per Francesco si tratta del quinto derby. Con la Roma non ha una grandissima tradizione, sin dai tempi del Sassuolo. In quattordici incontri, appena una vittoria, due anni fa proprio nella stracittadina, quando la Lazio dominò per 3-0. Nella passata stagione si è tolto lo sfizio di segnare una rete, quel gol a dir poco strano, nato dopo una papera di Pau Lopez. Spera ovviamente di bissare, anche se gli preme di più tornare a fare una prestazione super e soprattutto fermare Dzeko, uno degli attaccanti che soffre maggiormente per come si muove in campo. Vuole battere la Roma per rilanciarsi, per riprendere il volo insieme alla Lazio, ma anche per festeggiare l’imminente rinnovo fino al 2025 per poi dedicare la vittoria e, chissà, anche una promessa di matrimonio a Claudia, il suo nuovo amore. 
AMULETO SILENZIOSO 
A Smalling, invece, è toccato prima l’amico Lukaku e ora Immobile. Nel giro di 5 giorni Chris incrocia il top della serie A. Domenica l’errore in marcatura sul gol di Skriniar (da condividere con Mkhitaryan) ha pesato sulla valutazione dell’inglese che ha tenuto ancora una volta a secco il vecchio compagno di squadra.

In tre confronti diretti, il centravanti belga ha segnato soltanto su rigore nel 2-2 dello scorso luglio. A dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, che nella marcatura ad uomo l’ex United ha pochi rivali. Anche ora che con la difesa a tre è chiamato ad aiutare in seconda battuta i due marcatori, Mancini e Ibanez. Accadrà anche venerdì. Toccherà infatti a lui chiudere in seconda battuta su Caicedo e Immobile. Con il nazionale azzurro il confronto è limitato alla stracittadina dello scorso 26 gennaio: anche in quel caso (ma si giocava ancora con il 4-2-3-1) l’avversario rimase a secco. Quando l’asticella si alza, Smalling sale di livello. Un leader silenzioso capace di regalare tranquillità al reparto. Un anno fa, fu probabilmente il migliore in campo dopo Under. Partita magistrale, chiudendo tutti i varchi all’attacco laziale ma soprattutto quella diagonale impeccabile, a tempo scaduto, per fermare Immobile lanciato a rete. Se a Roma è soltanto al suo secondo derby, a Manchester ne ha giocati diversi: ben 16. Bilancio agrodolce: tra Premier, Fa Cup, Community Shield e Coppa di Lega, 7 vittorie, un pareggio e 8 sconfitte. Quello che tuttavia sorprende è la capacità di trovare in queste gare la via del gol: è accaduto ben tre volte, non male per un difensore che in carriera nei club ha collezionato 406 presenze con 22 centri. Curiosità: ogni volta che Chris ha segnato ai Citizens, lo United ha poi vinto. È accaduto nel 3-2 nella Community Shields (equivalente della nostra supercoppa) nel 2011, nel 4-2 in Premier del 12 aprile del 2015 e nella clamorosa rimonta (Reds sotto 0-2 all’intervallo) con gol vittoria per 3-2 del 7 aprile del 2018. Voluto fortemente da Fonseca - a tal punto che alcune dichiarazioni di Paulo vennero mal digerite dalla dirigenza a settmebre - Smalling ha sempre messo Roma e la Roma al primo posto. Pur di tornare ha rifiutato proposte vantaggiose ma lui e la moglie, l’ex modella Cooke, si sono letteralmente innamorati della città. Spesso e volentieri, provano a mimetizzarsi tra le famiglia che affollano il parco della Caffarella. Chris, cappuccio tirato su per non farsi riconoscere, corre dietro allo splendido esemplare di bracco ungherese, di nome Ruben, seguito a distanza dalla moglie Sam che spinge la carrozzina con il figlio Leo. Uno come tanti. Soltanto fuori dal campo.

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