Acerbi, la Lazio fa quadrato sul suo capitano

Acerbi, la Lazio fa quadrato sul suo capitano
di Alberto Abbate
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 01:33 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 18:06

Ha sbagliato, si è pentito, chiesto perdono. A Venezia ha segnato e si è immolato sino allo stiramento, che rischia di farlo fuori (oggi gli esami al flessore) nel nuovo anno contro Empoli e Inter a San Siro. Non basta, Acerbi ora viene messo dagli ultrà all’angolo. Dopo il gol al Genoa, aveva zittito la Nord. Dopo il «Bella Ciao» di Hysaj, per la Curva un altro oltraggio: «Verrà fischiato sin quando non andrà via dalla Lazio». Solo un riassunto del duro post in cui si intima alla società la cessione dell’ex beniamino. Sarri ne aveva criticato l’ultimo rendimento, ma ora lui e Lotito sono al suo fianco. Nessuno mette il club con le spalle al muro né può creare un danno economico. Ne hanno già parlato ieri, tecnico e presidente, rimandando il loro vertice, forse a Cortina d’Ampezzo. Cambio di programma sulla firma, dipende tutto dall’avvocato del tecnico che deve sistemare alcune clausole sul rinnovo. Così Maurizio si è richiuso nella sua villa a Castelfranco per godersi il riposo.

Non è escluso però che in questi giorni possa fare un blitz sulle Dolomiti, dove da oggi passerà il Natale il patron.

Anche perché il 29 dicembre Sarri sarà di nuovo con la squadra a Formello, dove aver fatto raccomandazioni a tutti - vista la situazione Covid - sui viaggi all’estero. Intanto il mister spera si sblocchi l’indice di liquidità per il mercato. Può farlo Lazzari al Torino, ma Lotito non vuole certo svenderlo. Spunta lo scambio con Zaza, rimane Kalinic fra i nomi per il vice-Immobile, Botheim è sfumato. Un attaccante e un terzino sinistro sono le priorità di Sarri per gennaio. Si rivalutano Layvin Kurzawa del Psg e Marcos Alonso, occhio anche a Reinildo Mandava (Lille) e il giovane Casale, che a Verona ha fermato Felipe Anderson. Emerson Palmieri è il sogno, in estate Sarri lo aveva bloccato, ma adesso è al Lione in prestito. L’asse col Chelsea rimane comunque caldo, ora e per giugno: purtroppo Loftus-Cheek si è rilanciato, per la porta Kepa resta in pole, tosta arrivare ormai all’inglesino Hudson-Odoi, anche perché extra-comunitario.

Promesso il tesseramento di Kamenovic in quello slot, è propedeutico per l’addio di Milinkovic a giugno. Dal sacrificio del serbo passa la costruzione di un progetto ambizioso. Sembra un paradosso, ma con almeno 80 milioni (la richiesta minima), la Lazio potrebbe centrare due-tre colpi per un nuovo ciclo. Sarri non ha rotto con Sergej, ma sia lui che Lotito sono infastiditi da più di un comportamento (vedi la fuga dalla cena) e dal suo piglio presuntuoso in campo. Sarebbe comunque più facile rinunciare a Luis Alberto, meno adatto al nuovo modulo, se fossero mai arrivate offerte da almeno 30 milioni sul tavolo. A proposito, lo aveva smentito a inizio stagione, dopo 4 mesi il tecnico confessa il litigio con lo spagnolo.

IDEA GODIN-PATRIC 

Non sono in discussione i talenti dei big, ma le loro motivazioni. Sarri però non può metterseli contro, pubblicamente deve difenderli. Non sa chi rimarrà alla fine con lui, anche se fra le righe tradisce i suoi reali pensieri: «Chiunque abbia una forte richiesta è indiziato a partire. Le nostre entrate sono legate alle uscite, lo sapete tutti». C’è di mezzo anche Muriqi, già ieri in volo per Istanbul e accostato a uno scambio con vah Aanholt del Galatasaray. Per l’indice di liquidità, anche Escalante e Vavro (direzione Spagna) possono snellire il monte ingaggi. Il Cagliari propone Godin per Patric, ironia del destino, un altro fischiato da tempo all’Olimpico a ogni lettura delle formazioni per aver litigato con gli ultrà laziali. 

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