José Mourinho ha garantito su Tammy Abraham e questa estate ha spedito il general manager Tiago Pinto a Londra per chiudere la trattativa con il Chelsea e portarlo alla Roma alla cifra di 45 milioni. Il primo impatto dell’attaccante con la piazza romanista è stato positivo: accolto e apprezzato da tutti, ha dimostrato in un breve lasso di tempo attaccamento alla maglia non facendo rimpiangere l’addio di Edin Dzeko.
Abraham e Mourinho, cosa si sono detti
Mancano i gol, solo tre in Serie A e due in Conference League, ma anche sette legni tra pali e traverse che ne hanno frenato l’ascesa: «Mourinho mi ha detto che sono un ottimo giocatore e mi ha suggerito di lavorare per sviluppare una maggiore cattiveria in campo. Mi ha detto di diventare una specie di mostro», la sua rivelazione dal ritiro in nazionale.
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Grazie alla Roma, però, è rientrato tra i convocati della nazionale inglese dopo l’esclusione dell’Europeo: «Sono andato a spiegare le ali e spero di poter mantenere il livello di prestazioni di cui ho bisogno per rimanere in nazionale. Il Mondiale era un mio obiettivo, speravo solo di essere chiamato per dimostrare di poter lottare per un posto tra i convocati. Kane? È fantastico, lo ammiro molto e spero possa continuare a fare bene».