Virtus Roma al verde, la squadra si ferma

Virtus Roma al verde, la squadra si ferma
di Marino Petrelli
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Giovedì 5 Novembre 2020, 07:30

Una rondine non fa primavera. E nel caso della Virtus Roma, la primavera rischia di essere molto lontana. E di questo passo, anche il panettone. Perché la situazione del club capitolino è al limite, con gli stipendi praticamente mai saldati da inizio stagione e i giocatori, specialmente gli americani, che sono stanchi di aspettare. La rondine a cui facciamo riferimento è ovviamente la vittoria di sabato scorso al Pala Leonessa a Brescia. Un successo di cuore, arrivato al termine di una serata ricca di emozioni. A cominciare dalla protesta iniziale dopo la palla a due con capitan Baldasso che ha scelto di palleggiare per 24 secondi senza tirare. Una protesta molto chiara in diretta nazionale televisiva che ha fatto scalpore, senza però sortire l’effetto sperato. La società non ha dato alcuna risposta e i giocatori sono passati alle maniere forti.
VIE DI FATTO
Martedì un mezzo allenamento, ieri una sorta di “autogestione”: chi ha fatto pesi, chi tiro, chi nulla. Di tattica e preparazione della partita di domenica prossima contro Venezia, palla a due al PalaEur alle 16.30, non se ne è parlato. E coach Piero Bucchi sa che preparare le partite in questo modo diventa quasi impossibile. Anche perché la rondine di sabato scorso non sempre è ripetibile. Che la vittoria a Brescia sia in ogni caso da apprezzare è un dato di fatto. La Virtus ha interrotto una striscia negativa di quattro sconfitte consecutive, non vinceva in trasferta dallo scorso 15 dicembre a Trento, ha dato un segnale non solo alla società ma anche al campionato stesso. Chi pensava che la squadra capitolina fosse già al disarmo, dovrà ricredersi. Giocando come sabato scorso e ricevendo le dovute garanzie economiche, questo gruppo potrebbe regalare belle soddisfazioni. Tommaso Baldasso è un capitano vero, in campo e fuori. È lui che ha rivelato di aver convinto, uno per uno, i suoi compagni di squadra non solo a partire per Brescia ma anche di giocarsi la partita senza paura. E così è stato: dopo il primo quarto difficile, la squadra si è ricompattata, è rimasta agganciata alla Leonessa e ha piazzato il break decisivo di 12-0 negli ultimi tre minuti, dal 64-58 per i padroni di casa al 64-70 del tabellone finale. Una gioia che abbiamo testimoniato e condiviso con Bucchi, prima della partita visibilmente teso, poi con una faccia e una espressione raggiante a vittoria ottenuta. Merito dei suoi ragazzi, su tutti Luca Campogrande, “romano de Roma” autore di 19 punti con 5 triple segnate su sette tentativi, ma merito anche dell’allenatore di Bologna al quale deve essere riconosciuto un lavoro preziosissimo di ricucitura e dialogo con quei giocatori (si dice Hunt e Wilson su tutti) che avrebbero già le valigie pronte appena i termini contrattuali lo permetteranno. Ecco, perché come abbiamo già scritto più volte, l’ingegner Toti deve fare presto, anzi prestissimo. Contro Venezia potrebbe essere l’ultima uscita per molti giocatori e a quel punto o si va avanti con quelli che decideranno di rimanere oppure si chiude il carrozzone.
LO SCENARIO
Dal 31 luglio, giorno dell’iscrizione al campionato, nulla è successo.

Fallita, o mai decollata, la trattativa con la cordata abruzzese. Fallito un altro contatto con un gruppo di imprenditori di cui poco si è saputo. In stand by, o forse giudicato poco credibile, l’arrivo degli “americani” che abbiamo visto con i nostri occhi due settimane fa nella partita in casa contro Pesaro. Le foto di rito, un buon pranzo in un ristorante romano poi, a quanto pare, nulla più. E ora non c’è più tempo: il dolcetto di Halloween non sia l’ultimo pasto della Virtus. Questa squadra merita il panettone e anche la colomba pasquale.

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