Terremoto Pozzecco: così è finita la storia d'amore con Sassari

Terremoto Pozzecco: così è finita la storia d'amore con Sassari
di Marino Petrelli
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Lunedì 15 Giugno 2020, 09:30
Tira una brutta aria tra i presidenti e gli allenatori in Serie A. Dopo la rottura tra Aldo Vanoli e Romeo Sacchetti a Cremona, quest’ultimo subito accasatosi a Bologna sponda Fortitudo, ecco la notizia che non ti aspetti. La Dinamo Sassari e Gianmarco Pozzecco si separano. All’improvviso, senza che nulla avesse fatto presagire qualche problema. Nulla o quasi. Le diversità di vedute sul mercato, in realtà, sono diventati screzi e il coach ha deciso di abbandonare dopo 15 mesi di un amore intenso e vincente fatto di una Fiba Europe Cup, una Supercoppa italiana e una finale scudetto persa con Venezia esattamente un anno fa al termine di una battaglia sportiva arrivata dopo una cavalcata di oltre 20 vittorie consecutive tra campionato e coppa. 

LE ESTERNAZIONI
Stefano Sardara, il presidentissimo di Sassari che in quanto a personalità non è secondo a nessuno, non avrà gradito le esternazioni del “Poz”, in particolare sulla mancata riconferma di Evans, che proprio ieri pare abbia accettato una proposta in Giappone, e sul mancato arrivo di Vasa Pusica, già annunciato dall’allenatore come suo secondo play per la prossima stagione, ma che il presidente non ha voluto acquistare. E se Sacchetti aveva manifestato dubbi sul futuro stesso della Vanoli, che pare avviata a rinunciare alla serie A al pari di Pistoia e forse della Virtus Roma, a Sassari le divergenze sono tra uomini forti, che vogliono avere l’ultima parola e che, come qualcuno dice, scherzosamente ma non troppo, si contendono anche la panchina, dal momento che Sardara siede affianco all’allenatore in tutte le partite della Dinamo, cosa che in qualsiasi altra parte creerebbe qualche imbarazzo.

PERSONAGGIO
Pozzecco era arrivato in Sardegna a febbraio 2019 in sostituzione di Enzo Esposito portandosi dietro la fama di un “allenatore personaggio” forse ingombrante e particolarmente turbolento. Su tutte le esperienze, la prematura uscita di scena nella “sua” Varese, situazione non positiva che l’ha fatto soffrire parecchio. Era il periodo delle camicie strappate e delle “incursioni” non richieste nelle conferenze stampa come avvenne a Brindisi. Ora sembrava cambiato, molto cambiato. Aveva parlato proprio qualche giorno fa in una lunga diretta video di “essere più lucido e pacato anche perché me lo aveva chiesto Sardara nella sua prima telefonata”. Ora qualcosa si è rotto e stamattina sapremo il suo futuro alla Dinamo (Repesa o Luca Banchi sono in stand by). Se sarà divorzio, l’isola di Formentera lo attende. “E’ la cosa che si avvicina di più al paradiso e visto che quando morirò, se mi andrà bene al massimo andrò in purgatorio, vorrei vedere com’è il paradiso sulla terra”. Parole che, senza panchina, potrebbe mettere in pratica senza le ansie sassaresi.
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