Sorpresa Baskonia, è campione di Spagna. Decisivo Polonara nel finale

Sorpresa Baskonia, è campione di Spagna. Decisivo Polonara nel finale
di Marino Petrelli
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Mercoledì 1 Luglio 2020, 19:32
C'è un pezzo di Italia nella vittoria del Baskonia sul Barcellona che ha regalato ai baschi il titolo spagnolo. Un pezzo importante che porta il nome di Achille Polonara, alla prima stagione in Spagna, e decisivo nel finale di partita e in generale in tutto il torneo finale, giocato senza pubblico a Valencia. Nella finalissima, Polonara e soci hanno vinto 69-67 con un finale tutto da raccontare. Il giocatore marchigiano è risultato ancora una volta decisivo nel finale di gara: prima ha segnato una tripla pesantissima per dare al Baskonia il vantaggio 67-64 e poi, a 3 secondi dalla fine con le due squadre in parità, ha servito a Vildoza un assist pazzesco per il canestro della vittoria. Pazzo di gioia, il 28enne di Ancona, ha festeggiato correndo fino all'ultima fila del palazzo dello sport di Valencia seguito da Illimane Diop. Poi si è lasciato andare ad un pianto liberatorio, forse ricordando che lo scudetto, in Italia, lo ha accarezzato due volte con Reggio Emilia e la passata stagione a Sassari, sconfitto a Venezia in gara sette al termine di una "saga" infinita.

E' il terzo italiano a vincere il titolo in Spagna, dopo Gregor Fucka e Gianluca Basile. Ora il Baskonia, soddisfatto delle sue prestazioni nell'intera stagione da quasi dieci punti di media a partita, ha deciso di non esercitare la cluasola di uscita dal contratto e rinnoverà il secondo anno di contratto all'ala forte azzurra. Il Baskonia era arrivato alle finali da ottavo e quindi l’upset è clamorosa. Per il Barcellona, protagonista di una faraonica campagna acquisti, si tratta di un flop senza precedenti, anche alla luce della prematura uscita del Real Madrid nel girone di qualificazione che aveva spianato la strada ai catalani per una vittoria che alla fine non c'è stata.


Polonara in lacrime alla fine del match


BASKONIA E LA SUA COMUNITA' - Il club gioca in una città di 240 mila abitanti, capoluogo della provincia di Alava, e nelle ultime 19 edizioni di Liga ha saputo prevalere ben 4 volte (2002-2008-2010-2020), non lontano dalla produzione di superpotenze come Real (7 titoli) e Barcellona (6 titoli). La Fernando Buesa Arena è la casa di una passione infinita e Plaza de la Virgen Blanca resterà per sempre il posto dove festeggiare i successi che sono di un popolo intero, quello valorosamente basco. Dal primo giorno, la squadra allenata da Ivanovic è sembrata la più pronta, magari non la più bella, soprattutto davanti, ma mentalmente preparata ad un torneo che in 13 giorni permetteva margini di errori minimi, come insegna appunto il Real, arrivato forse con troppa sufficienza al "mini torneo" di Valencia, ottimamente organizzato e senza il minimo pericolo per giocatori e staff tecnici.

Un gruppo senza grandi stelle, ma capace di "fare gruppo" e vincere. Matt Janning, passato da Casale Monferrato in A2 e poi a Siena in quella finale scudetto che sarà ricordata per il suo errore decisivo in gara sei che avrebbe regalato lo scudetto ad una Mens Sana già fallita (la stessa gara sei del famoso "The shot" di Jerrels che mandò Milano a gara sette per poi vincere il titolo). Shavon Shields, una finale scudetto con Trento e promesso sposo all'Olimpia per la prossima stagione. Semaj Christon, una stagione a Pesaro, Michael Eric, arrivato a Brindisi nel 2014 come lungo di belle speranze e poi vincitore dell'Eurocup con il Darussafaka nel 2018. E ancora Garino, argento ai mondiali in Cina, Dragic, un buon passato a Milano e Trieste, e Tornike Shengelia, bandiera del Baskonia, al suo primo titolo dopo sei anni proprio prima di andare al Cska Mosca. Ultimo, ma non da ultimo, "Polonair", classe 1991, la stessa di Riccardo Moraschini, Filippo Baldi Rossi, Alessandro Gentile, Michele Vitali, Andrea De Nicolao, quella classe che fu argento Under 20 agli Europei 2011 dietro la "solita" Spagna. Anche Achille ora è tra i vincenti di un titolo nazionale.  
 
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