Nba, Paolo Banchero non ha dubbi: «Ora faccio parte della nazionale italiana»

Ospite del podcast "Young Person" condotto da RJ Hampton - suo compagno di squadra agli Orlando Magic - la giovane stella Nba ha fatto intendere che la sua partecipazione in azzurro ai Mondiali FIBA 2023 non sarà più solo un sogno per migliaia di appassionati italiani

Nba, Paolo Banchero non ha dubbi: «Ora faccio parte della nazionale italiana»
di Leonardo Maltese
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 12:43

«Ora faccio parte della nazionale italiana». Paolo Banchero, ai microfoni di "Young Person", il podcast show condotto dal compagno di squadra RJ Hampton, non ha esitato neanche un secondo a chiarire le sue intenzioni sul futuro in azzurro. La prima scelta al draft 2022 sta infrangendo qualsiasi tipo di record a livello individuale in Nba. Grazie ai 29 punti messi a referto contro i Cleveland Cavaliers, l'asso 19enne degli Orlando Magic è diventato il sesto giocatore nella storia della massima lega cestistica americana a dare inizio alla sua carriera con cinque partite consecutive da almeno 20 punti.

Nella chiacchierata con il suo compagno di squadra si è soffermato sul rapporto che ha con la nostra nazione: «La famiglia di mio padre è italiana - racconta il diretto interessato - il mio bisnonno è nato in Italia e poi si è trasferito a Seattle mettendo radici negli Usa: per questo sia mio nonno che mio padre sono nati e cresciuti negli Stati Uniti.

Diventando grande mi sono chiesto spesso perché il mio nome fosse Paolo, così diverso da quello degli altri ragazzi attorno a me. Mio padre si chiama Mario, i miei zii Angelo e Armando, mio fratello Giulio: crescendo mi sono reso conto di quanto fossero importanti le nostre origini, anche se non ha mai vissuto in Italia»

Le sue parole al miele per l'Italia e la nazionale lasciano intendere che Banchero nel prossimo futuro scenderà sul parquet con la maglia azzurra: «Quando avevo 16 anni, gli azzurri hanno contattato mio padre per capire se avesse il passaporto italiano. Alla sua risposta affermativa, è iniziato un percorso di selezione: sono andato più volte a San Francisco all’ambasciata italiana, ho avuto degli incontri e alla fine mi hanno concesso il passaporto. Ora la mia intenzione è quella di giocare con la nazionale, ma non sono ancora sicuro quando ci sarà l'occasione giusta. Non sono mai stato in Italia, ma la quantità d’amore che sto ricevendo è pazzesca. Incredibile. Non vedo l’ora di andare lì e imparare la lingua, mi impegnerò a farlo».

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