L'Italia vincerà una coppa, 3 anni dopo. Fiba Europe tra Avellino e Venezia

L'Italia vincerà una coppa, 3 anni dopo. Fiba Europe tra Avellino e Venezia
di Vanni Zagnoli
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Giovedì 19 Aprile 2018, 23:34 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 00:53
La Fiba Europe cup sarà italiana, fra Avellino e Venezia, squadre mai vincenti nel continente e anche raramente impegnate. E’ la festa delle periferie nazionali, insomma, non importa se sia soltanto la 4^ coppa, potrebbe anche essere quella del nonno, la realtà è che lo sport italiano con i club vince pochino, ormai, e allora anche soltanto questo trofeo è da celebrare, a prescindere.

Restando al baloncesto, come dicono in Spagna, nell’ultimo decennio trionfano solo la Virtus Bologna con Boniciolli e la Reggio d’Emilia con Massimiliano Menetti, tre anni fa. Nel 2015, calcolammo che il resto dello sport italiano si aggiudicò solo un trofeo con il baseball, addirittura, quest’anno c’è già la Challenge cup nel volley, a Ravenna.

Dunque la pallacanestro azzurra si consola, con questo trofeo, Avellino viene da un periodo negativo, in campionato, Pino Sacripanti spera di alzare qualcosa di internazionale, dopo l’Europeo under 20, con Amedeo Della Valle, Abass e Tonut. 

Venezia è la Reyer, che spera nella doppietta, con anche il trofeo femminile, ma per le orogranata il compito era troppo impegnativo. 

L’Umana è tosta, con Walter De Raffaele in panchina, ha limitato a 3 punti il passivo in Olanda, a Groningen, contro una squadra che, nel calcio, ne fece 5 all’Inter, se ricordiamo bene, un terzo di secolo fa. Livornese, De Raffaele sfiorò il tricolore da sesto uomo nella sua città: “Quel canestro di Forti allo scadere, contro Milano, era buono”, scherza. Occhiali scuri per proteggere la vista, De Raffaele è stato in A2, un biennio in A1, era il vice di Recalcati, è subentrato due anni fa e ha insaccato scudetto e adesso magari la coppa. Con Paul Biligha: “Io - racconta il camerunese - gioco più in nazionale che a Venezia, ma è normale, qua siamo in di più, fra i lunghi. Essere un nuovo italiano è sempre emozionante, da anni siamo in molti e in tante discipline”.

Venezia ha una super rosa, è seconda a due punti da Milano, in campionato, e punta al doblete, avendo perso la supercoppa dall’Olimpia e la coppa Italia ai quarti. Non è mai stata così forte, con il figlio di Daye e uno straniero da ruotare, aspettando il rientro completo di Bramos, di passaporto greco. Può sfidare Milano in finale scudetto. “Due anni fa perdemmo la semi - ricorda coach De Raffaele -, ma già nel 2015, se non avessimo perso in casa la bella con Reggio Emilia avremmo forse vinto il titolo, perchè eravamo più completi di Sassari”.

I sardi fecero il triplete, in Europa si sono arresi ai quarti. Venezia ha pure stranieri di contorno, come Dominique Johnson. “La laguna è speciale - confessa -. Idem i nostri sostenitori”.

Al Taliercio è spesso pieno, come al Del Mauro d’Irpinia. Dove probabilmente scenderà anche il sindaco presidente, Luigi Brugnaro, che quando non c’è manda uno dei 5 figli. Quest’anno la coppa Italia è andata a Torino, del focoso Forni junior, figlio del notaio che indusse Banchi alle dimissioni. L’allenatore del penultimo scudetto di Milano ha trovato subito, al Bamberg, in Germania, aveva lasciato da 5°. A 73 anni Recalcati si arrese dopo 5 sconfitte e una sola vittoria, l’ex vice Paolo Galbiati ha alzato appunto la coppa ma ora è fuori dai playoff, con 6 sconfitte in sequenza.

Fa la differenza, sul lungo periodo, l’esperienza, e in questo De Raffaele e Sacripanti sono grandi, anche nella disponibilità. Il veneziano permette persino di intervistare la moglie e di riprendere la figlia.

Dunque, Avellino ha eliminato i danesi e rischiava, perchè in gara1 prevalse appena di 3 lunghezze, Venezia porteva perdere di 9, bene così. La finale è vicina, come per lo scudetto di volley. Mercoledì 25 in Campania, il 2 maggio a Mestre.

Reggio è uscita in semifinale dalla Europe cup, la 2^, per difficoltà. Contro i russi del Kuban, 20-0 di bilancio prima della finale, vinta tuttavia da Daroussafa, Istanbul. I turchi sono campioni d’Europa in carica, con il Fenerbahce di Datome e Nicolò Melli. Sulle 8 in Europa, anche Sassari ha ben figurato, arrivando ai quarti, appunto. Capo d’Orlando debuttava, in Champions, nella 3^ coppa, ma ha pagato con 20 sconfitte di fila, in campionato. 

Ora il pronostico dice 65 a 35, per Venezia, anzi, siamo lì. Già in semifinale scudetto, un anno fa, gli irpini avvicinarono l’impresa.

 
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