Durant trascina Oklahoma City
Vittoria in gara uno della finale Nba

Un canestro di Kevin Durant
di Gabriele Santoro
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Mercoledì 13 Giugno 2012, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 10:29
ROMA – Il ventitreenne Kevin Durant, la stella pi luminosa nel nuovo corso dell’Nba, non tradisce l’emozione dell’esordio assoluto in una finale per il titolo e, assistito dalla prova strepitosa dell’adrenalinico playmaker Russell Westbrook (27 punti, 11 assist, 8 rimbalzi, +14 di plus/minus), trascina, 105-94, i Thunder nel primo episodio della sfida contro Miami per l’anello più prezioso.



La Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City è un catino ricco di entusiasmo, passione e produce un tifo che fa la differenza (zero sconfitte casalinghe nei playoff). E Durant non si lascia sfuggire l’occasione per esaltarli: nell’ultimo periodo segna 17 (6/10) dei suoi 36 punti (12/20 con 4/8 da3) complessivi ed è l’artefice della rimonta da un pesante -13. Nel secondo tempo la coppia di esterni che fa sognare OKC mette a referto 41 punti, uno in più di tutta Miami. Agli Heat, che ricevono messaggi incoraggianti dai comprimari Battier (17 punti, 4/6 da3) e Chalmers (12 punti, 5/7, 6 assist), non basta un LeBron James che registra il miglior bottino (30 punti, 11/24 al tiro, 9 rimbalzi, 4 assist) personale in una gara di finale.



«All’inizio eravamo un po’ nervosi e abbiamo impiegato del tempo prima di indossare i nostri abiti. I miei compagni hanno il fuoco dentro: ci siamo passati benissimo la palla senza smettere di attuare la nostra pallacanestro. Sarà una battaglia lunga, ma proveremo sempre ad assecondare la richiesta del coach di essere intensi e lavorare duro in ogni situazione», spiega Durant. Oklahoma cambia il volto della partita nella ripresa, quando cresce esponenzialmente l’intensità difensiva (ottimo Sefolosha su James) che si riflette anche nella qualità offensiva (58-40 il parziale dei secondi 24’). Westbrook (3/10 all’intervallo lungo) dà la carica in regia, alza i ritmi sfruttando le proprie straordinarie doti atletiche ed è la spalla necessaria a Durant. L’aggressività e la fisicità consente ai Thunder di controllare i rimbalzi (43-35) con l’apporto fondamentale del veterano della franchigia Collison (8 punti e 10 rimbalzi in 21’ d’impiego). I campioni della Western Conference chiudono con il 52% al tiro senza pagare la bassa percentuale di realizzazione dalla lunga distanza (5/17, 1/7 al netto di KD).



«Nell’ultimo quarto non hanno sbagliato nulla - sottolinea James -. Abbiamo rispettato il piano gara con una partenza decisa, ma la differenza specialmente in attacco l’hanno fatta loro nella terza frazione». «Quando non difendiamo si creano poche opportunità - aggiunge coach Spoelstra -. Sono stati bravi a prendere con i muscoli l’area dei tre secondi. Questo ko è già alle spalle, anche se ci eravamo messi nelle condizioni per vincerla». Dwayne Wade (19 punti, 7/19, 3 palle perse), come nella finale di Conference, non trova l’usuale continuità offensiva. Chris Bosh (10 punti, 4/11) ha un minutaggio importante (33 minuti) e dalla panchina è l’unico elemento su cui punta Spoelstra che opta per una rotazione ridotta sostanzialmente a sei giocatori. Gli Heat tirano con il 46% dal campo e confezionano 20 assist.



La partita. La franchigia di South Beach parte subito forte con uno stratosferico 83% nelle soluzioni dalla lunga distanza grazie agli scatenati Battier e Chalmers (5 triple in due), 2-10. Durant (8 punti, 2/2 da3) risponde, ma i compagni (1/6 dal campo) non lo seguono. Bosh spinge Miami al +11, 13-24 al 9’. Oklahoma non ingrana e per James (14 punti all’iintervallo) è semplice mantenere il vantaggio oltre la doppia cifra, 43-54 al 23’. KD inchioda una schiacciata spettacolare, che infonde coraggio, e OKC inizia a sbucciarsi le ginocchia in difesa. Westbrook va con il layup del 47-54 e accende il pubblico con un doppio tecnico che lo galvanizza. L’inerzia gira verso i Thunder che aprono il terzo periodo con un break di 13-5, favoloso Sefolosha, per il pareggio, 60-60 al 29’, e la palla circola a meraviglia. LeBron prova ad assopire gli entusiasmi, ma Westbrook ormai è incontenibile: canestro più libero aggiuntivo per il sorpasso, 74-73 al 36’. Poi va in onda il Durant show: infila in tutti i modi possibili 13 dei 19 punti che scavano il divario decisivo, 93-83 a 3’35 dalla sirena conclusiva. James ne mette solo uno nei primi 9’ dell’ultimo quarto e Collison libera la gioia con la schiacciata (assist di Durant) della sicurezza, 99-92 quando manca un 1'20.
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