Gli fa eco Pasquale Loria, presidente della Federazione italiana hand ball, la Figh, che chiede espressamente di “conoscere l’utilizzo che verrà fatto per le palestre scolastiche prima dell’inizio dell’anno scolastico e prima della nuova stagione sportiva. Ecco perché è necessario sostenere le società sportive anche nel 2021, quando si spera la pandemia e la grave crisi sanitaria sia passata definitivamente, ma resteranno gli strascichi, anche economici, della crisi mondiale”. Aggiunge Pietro Bruno Cattaneo, presidente della Federvolly e padrone di casa nella conferenza stampa: “Lo sport nelle scuole deve essere considerato come un valore aggiunto formativo all’offerta educativa del nostro paese. Gli sport di squadra hanno sempre dimostrato grande passione oltre ad avere avuto risultati molto importanti a livello internazionale. Serve una definizione nazionale sulle palestre e sul loro utilizzo, non è possibile che comuni, province e regioni vadano da sole su questo argomento”
RIPRESA CON LA MASCHERINA? - I tre presidenti fanno dunque un appello congiunto alla ministra Azzolina di fare una norma specifica e affrontare un discorso che fino adesso non è stato affrontato all’interno del piano scuola e della riapertura a settembre. Alla ripresa delle attività sportive ci sarà la mascherina? “Direi e spero tanto di no - dice Petrucci -. Il Coni ha chiesto un parere al Politecnico di Torino e loro stanno predisponendo un protocollo, noi abbiamo detto che le useremo negli sport di squadra solo se strettamente necessarie e se ci verrano imposte”.
Gli sport di squadra in Italia sono stati sospesi già ai primi di aprile, in altri paesi si gioca. “Domanda sentita mille volte e la risposta è sempre la stessa: erano giorni drammatici per l’Italia e abbiamo fatto bene a chiudere tutto - dicono Cattaneo e Loria -. Il basket lo ha fatto prima, la pallamano e la pallavolo qualche giorno dopo sperando che le cose potessero andare meglio. Ma quando ci siamo resi conto che il rischio era troppo grande per i nostri tesserati e il pubblico, abbiamo chiuso tutto. Riprendere sarebbe stato impossibile. Rispetto ad altri paesi, per esempio la Spagna, il 40 per cento dei nostri palasport non è dotato di aria condizionata e non datti a giocare in estate. Ora abbiamo messo un punto, vogliamo ripartire in sicurezza e possibilmente con i nostri tifosi in presenza”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA